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CRONACA ESTERA

Italiani fermati in Argentina con bimba nata da maternità surrogata, cosa rischiano con la nuova legge

Primo caso di cittadini italiani fermati per aver fatto ricorso alla maternità surrogata: i rischi al rientro dall'Argentina con il reato universale

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Due italiani sono stati fermati in Argentina mentre tentavano di rientrare nel Paese con una neonata, frutto di una maternità surrogata concordata con una donna di Rosario. Il tema non è ancora regolamentato dall’Argentina, mentre dal 16 ottobre il Parlamento ha approvato la gestazione per altri come “reato universale”: la coppia potrebbe affrontare quindi procedimenti anche in Italia.

Caso di maternità surrogata in Argentina, nei guai due italiani

A raccontare la vicenda è il quotidiano La Naciòn, secondo il quale la coppia di due italiani è stata bloccata all’aeroporto di Buenos Aires mentre cercava di rientrare in Italia con una bimba nata tramite maternità surrogata.

I due uomini avrebbero ammesso di aver pianificato la gravidanza con una donna di Rosario. Stando all’accordo, la bambina, venuta alla luce il 10 ottobre in una clinica di Buenos Aires, sarebbe poi cresciuta in Italia con loro.


Il Senato italiano ha approvato la legge sulla maternità surrogata come reato universale il 16 ottobre

Secondo il quotidiano argentino molti sarebbero i dubbi sulla storia: la donna, madre legale della neonata, vivrebbe in estrema povertà, il che suggerisce un accordo economico fra le parti e non puramente altruistico.

La coppia italiana, obbligata al momento a restare in Argentina, ha affittato un appartamento a Buenos Aires e si è impegnata a prendersi cura della bambina.

La maternità surrogata in Argentina

La vicenda appare di difficile soluzione. In Argentina la pratica della maternità surrogata non è regolamentata, e come ha chiarito un funzionario attivo sul caso, non è del tutto chiaro quale reato, se esistente, possa configurarsi nella fattispecie.

Allo stato attuale, gli inquirenti non inquadrano la coppia italiana o la madre biologica come indagati, ma piuttosto come vittime di un sistema che potrebbe sfruttare illecitamente donne vulnerabili e persone in cerca di genitorialità.

Maternità surrogata reato universale, cosa rischiano i due italiani

La questione è diversa invece in Italia, dopo che lo scorso 16 ottobre il Senato ha approvato la legge che considera la maternità surrogata un reato universale, con 84 voti favorevoli e 58 contrari.

La pratica, conosciuta anche come gestazione per altri, configura la situazione in cui una donna porta a termine una gravidanza per conto di altre persone, chiamate genitori intenzionali. In Italia, la L. 40/2004 già vietava questa attività, punendo chi la realizza con il carcere.

La nuova legge ora estende il divieto anche a coloro che si avvalgono della maternità surrogata all’estero, perseguendo penalmente i cittadini italiani che stipulano contratti in paesi dove la pratica è legale.

Le sanzioni sono severe e comprendono pene sia per chi commissiona (i futuri genitori) che per chi media la surrogazione. Il reato, adesso perseguibile in qualunque parte del mondo, prevede la detenzione da tre mesi a 2 anni, oltre a una multa che oscilla fra 600mila e un milione di euro.

Fonte foto: ANSA

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