Israele ha attaccato l'Iran a Esfahan perché sede di impianti nucleari e basi militari: "Sentite 3 esplosioni"
Nella notte Israele ha attaccato l'Iran, prendendo di mira la città di Isfahan, dove sono presenti strutture militari strategiche e impianti nucleari
Nella notte, Israele ha reagito contro l’Iran, attaccando Esfahan, nel centro del Paese. La città è considerata un punto strategico, dato che ospita strutture militari e impianti nucleari: a Esfahan difatti, essendo al centro del programma nucleare iraniano, sono presenti tre reattori nucleari.
- L’attacco di Israele contro l’Iran
- L’importanza strategica di Esfahan
- L’impianto nucleare di Esfahan
L’attacco di Israele contro l’Iran
Nella notte tra giovedì 18 e venerdì 19 aprile, Israele avrebbe reagito all’attacco dell’Iran di sabato 13 aprile. Le agenzie di stampa iraniane hanno parlato di “tre esplosioni” sentite nei pressi di Qahjavarestan, vicino all’aeroporto di Esfahan e alla base aerea dell’esercito di Shekari.
Il condizionale è ancora d’obbligo, dato che ufficialmente Israele non si assumerà la responsabilità dell’attacco in Iran “per ragioni strategiche”. Una situazione paradossale, nella quale è l’Iran a negare un possibile coinvolgimento israeliano “per evitare un’escalation”, come riporta il Jerusalem Post.
E nonostante il comandante in capo dell’Esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, abbia definito “assurda” l’ipotesi della responsabilità israeliana, sostenendo che le tre esplosioni erano il suono dell’abbattimento di “oggetti volanti”, non si può negare che queste siano avvenute proprio nei pressi si alcuni obiettivi sensibili.
L’importanza strategica di Esfahan
Le esplosioni nei pressi della città di Esfahan sono iniziate intorno alle 4:30 del mattino, e alcuni funzionari statunitensi hanno confermato che Israele aveva lanciato un attacco contro l’Iran, nonostante la repubblica islamica abbia parlato di “tre droni abbattuti”, smentendo l’ipotesi di una offensiva missilistica.
Esfahan, situata nell’Iran occidentale, è una città dalla storia antica, con una profonda importanza culturale, che negli ultimi anni si è fatta conoscere all’estero soprattutto come sede del principale impianto di ricerca nucleare iraniano. Nella provincia di Isfahan si trovano difatti molti siti nucleari, compreso il sito di arricchimento sotterraneo di Natanz.
In seguito alle esplosioni, la televisione di Stato iraniana ha definito tutti i siti della zona “completamente sicuri”, e l’organismo di vigilanza nucleare delle Nazioni Unite, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), ha confermato che non vi sono stati danni a nessun sito nucleare.
L’impianto nucleare di Esfahan
Il Centro di tecnologia nucleare di Isfahan, fondato nel 1982, è un sito di ricerca nucleare che attualmente gestisce quattro piccoli reattori nucleari di ricerca, forniti dalla Cina, ed è supervisionato dall’Organizzazione per l’Energia Atomica dell’Iran.
Negli anni il sito è stato ampliato, con l’aggiunta dell’impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz e della struttura di conversione dell’uranio, che si trova nella zona sud-orientale di Zerdenjan, a Esfahan.
Oltre alle strutture per il nucleare, Esfahan è anche sede di un’importante base aerea. Inoltre, nei dintorni della città ci sono impianti radar e strutture per la produzione di armi. Tutti motivi che rendono plausibile l’ipotesi di un attacco mirato da parte di Israele.