Ipotesi omicidio-suicidio per gli anziani trovati morti in casa a Calvizzano (Napoli): usata un'arma da fuoco
In un appartamento di Calvizzano, vicino Napoli, sono stati trovati i corpi di una coppia di anziani: l'ipotesi è quella di un omicidio-suicidio
Ha i contorni della tragedia la scoperta fatta dalle autorità in un appartamento di Calvizzano, in provincia di Napoli: qui è stata trovata senza vita una coppia di anziani. L’ipotesi che va per la maggiore è quella di un omicidio-suicidio.
- Trovati i cadaveri di marito e moglie in un appartamento
- Ipotesi omicidio-suicidio: soffrivano di gravi patologie
- I recenti casi simili: da Bologna a Marisa Leo
Trovati i cadaveri di marito e moglie in un appartamento
Stando a quanto riferiscono le cronache locali, la scoperta è stata fatta nella mattinata di oggi, mercoledì 20 settembre 2023, dai Vigili del Fuoco della zona. Si sono recati nell’appartamento di via Sandro Pertini a Calvizzano, hinterland Nord di Napoli.
Dopo aver sfondato la porta di casa, hanno scoperto i cadaveri di un’anziana coppia di coniugi. Marito e moglie sono stati trovati entrambi senza vita e i soccorsi sono stati inutili. Il Corriere della Sera riporta che si tratterebbe di Luigi Abbate di 78 anni e Rosaria Marino di 75.
Via Sandro Pertini è una lunga arteria che dal centro arriva nel comune di Qualiano
Sono già in corso i rilievi scientifici sull’arma e nella casa. A coordinare le indagini è il pm di Napoli Nord Giuseppe Vitolo.
Ipotesi omicidio-suicidio: soffrivano di gravi patologie
Spetterà alle autorità far luce sulla dinamica dei fatti, ma tutto sembra puntare verso l’omicidio-suicidio: ad allertare le autorità sono stati i vicini di casa, dopo aver sentito degli spari provenire dall’abitazione vicina.
Entrambe le vittime presentano ferite per colpi d’arma da fuoco, con tutta probabilità la causa della morte. Il marito, riferisce la ricostruzione del quotidiano, avrebbe prima sparato alla moglie e poi si sarebbe suicidato.
Entrambi, a quanto pare, soffrivano di gravi problemi di salute: cancro ai polmoni per lui, demenza senile per lei secondo quanto riportato da Ansa. Da qui, probabilmente, il gesto estremo, che resta da capire se sia stato volontario o deciso solo dall’uomo.
I recenti casi simili: da Bologna a Marisa Leo
Fatti del genere non sono nuovi alle cronache nere italiane. Solo dieci giorni fa, a Bologna, Una 63enne ha tentato di uccidere la madre di 86 anni, per poi togliersi la vita gettandosi dalla finestra. L’anziana signora si è salvata ed è stata ricoverata in ospedale. La figlia le avrebbe preparato un cocktail letale composto da ansiolitici molto forti, per poi lasciare una lettera in cui riferiva ai figli: “Ho ucciso la nonna, ora tocca a me“.
Ancora più grave il caso di Salemi, dove la 39enne Marisa Leo è stata uccisa dal compagno, Angelo Reina, anche in questo caso a colpi d’arma da fuoco. Dopo averla uccisa, l’uomo si è tolto la vita nei pressi del cavalcavia all’altezza di Calatafimi. In auto sono state trovate diverse armi e successivamente è emerso che l’uomo le ha teso una trappola: “Vieni a prendere la bambina in azienda da me, intorno alle cinque e mezza” le ha scritto, poi l’agguato e le tre fucilate.