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Infanticido a Nole, chi è la mamma Carola Finessi: la depressione post parto e l'ultima seduta dallo psicologo

Infanticidio di Nole: chi è Carola Finessi, la donna che ha affogato la figlia di 10 mesi nella vasca da bagno

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Carola Finessi 34 anni, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, ha affogato nella vasca da bagno sua figlia Perla di soli 10 mesi, uccidendola. L’infanticidio è stato compiuto a Nole, nel Torinese.

Infanticidio di Nole, chi è Carola Finessi

Secondo quanto emerso, la donna è alle prese da qualche tempo con una grave depressione post partum. Sempre secondo le prime ricostruzioni, è in cura già da qualche mese.

La 34enne, proprio nel pomeriggio in cui ha compiuto l’infanticidio, doveva sostenere una visita dallo psicologo. Probabilmente la situazione relativa alla sua salute mentale è peggiorata negli ultimi giorni.

L’esterno della casa in cui è avvenuto l’infanticidio

Ad avvalorare tale tesi anche alcuni biglietti che i carabinieri avrebbero ritrovato all’interno dell’abitazione. Messaggi scritti dalla stessa Carola che probabilmente saranno utili per comprendere le cause che hanno portato alla tragedia.

I problemi della donna erano noti alla famiglia. Infatti Finessi era seguita da uno specialista che, nelle prossime ore, sarà quasi certamente ascoltato dagli inquirenti.

Lo psichiatra Cerveri: “Fase post gravidanza è un periodo di grandissima fragilità”

Lo psichiatra Giancarlo Cerveri, membro del Consiglio della Società Italiana di Psichiatria, ha sottolineato una volta di più che la fase post gravidanza è un periodo “di grandissima fragilità”.

“Bisogna fare attenzione ai segnali d’allarme – ha aggiunto lo specialista -. Tantissimi studi hanno evidenziato come fisiologicamente c’è una deflessione del tono dell’umore transitorio che in molti casi recede spontaneamente ma alcune donne, purtroppo, vanno incontro a una condizione depressiva molto grave, persistente, e che in alcuni casi può trasformarsi in quella che viene chiamata psicosi post partum in cui la condizione psichica della madre diventa ancora più grave”.

L’allarme lanciato dal padre della bimba deceduta

La madre 34enne ha agito nel bagno dell’abitazione dei genitori, una villetta indipendente in via Grazioli, a pochi passi dal centro del paese.

Dopo la morte della bimba, Carola ha provato a togliersi la vita e ora è ricoverata e piantonata all’ospedale Molinette di Torino. Non è in pericolo di vita.

Nel tentare il suicidio ha provato a colpirsi con un coltello al torace e al collo senza ledere gli organi vitali. Ricoverata in ospedale, ha subito un intervento chirurgico ed è in prognosi riservata.

A dare l’allarme è stato Antonio Parriello, 36 anni e compagno di Carola nonché padre della bimba deceduta, rientrato a casa durante la pausa pranzo.

Nel rincasare ha trovato la porta d’ingresso chiusa a chiave da dentro. Per entrare nell’abitazione è passato dalla finestra. Vedendo la moglie ferita e la figlia deceduta ha fatto scattare l’allarme.

“Stiamo insieme da 18 anni, Perla era il nostro sogno. L’abbiamo voluta tantissimo”, ha dichiarato Parriello, comprensibilmente distrutto dalla vicenda familiare.

Fonte foto: ANSA

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