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Indagini sull'omicidio di Giulia Cecchettin chiuse dopo 7 mesi: cosa rischia Filippo Turetta al processo

La Procura di Venezia ha chiuso le indagini sull'omicidio di Giulia Cecchettin chiedendo il processo per il killer Filippo Turetta: di cosa è accusato e cosa rischia

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Le indagini sull’omicidio di Giulia Cecchettin sono state chiuse, con la procura di Venezia che concluso il suo lavoro chiedendo il processo per Filippo Turetta, l’ex fidanzato della 22enne. Di cosa è accusato, cosa rischia e quando potrebbe iniziare il processo.

Indagini sull’omicidio Cecchettin concluse

Sono durate sei mesi le indagini sul femminicidio di Giulia Cecchettin, uccisa lo scorso 11 novembre dall’ex fidanzato Filippo Turetta tra i capannoni della zona industriale di Fossò, non lontano dalla sua casa di Vigonovo in provincia di Padova.

Mesi in cui i pm hanno lavorato per cercare di ricostruire quanto accaduto, partendo dalla morte della 22enne e cercando di scavare più nel profondo della relazione con Turetta che potrebbe aver premeditato l’omicidio.

Gino Cecchettin, papà di Giulia

Il giovane, che si trova in carcere a Verona, ha confessato l’omicidio e ora rischia una pena pesante.

Chiesto il processo per Filippo Turetta

Il procuratore Bruno Cherchi spiegherà come proseguirà il procedimento penale nei confronti del killer per il quale è stato chiesto il processo.

Turetta si trova detenuto nel carcere di Verona dove è stato trasferito dopo l’arresto in Germania al termine di una settimana di fuga.

Perché Turetta non potrà chiedere il rito abbreviato

Stando al campo d’imputazione, Turetta non potrà chiedere il rito abbreviato e quindi non potrà accedere a riti alternativi che prevedono sconti di pena.

Lo ha confermato il pm di Venezia, Bruno Cherchi, per via del cambio dell’imputazione da omicidio volontario a premeditato e, soprattutto, per la gravità dei reati contestati (che hanno escluso in origine la possibilità di un patteggiamento).

Quando potrebbe iniziare il processo

L’udienza preliminare non ha ancora una data fissata.

Cherchi ha spiegato che “ci saranno i tempi tecnici necessari alla difesa per controllare, vedere, compulsare il fascicolo processuale, che è rilevante. Ci sono tutte le consulenze che dovranno essere valutate, anche se sono state fatte con la partecipazione della difesa fin dall’inizio. Fatto questo penso che i tempi saranno brevi”.

La difesa, adesso, potrebbe fare ricorso al giudice per l’udienza preliminare (gup), con un eventuale suo interrogatorio: il tutto entro 20 giorni dalla chiusura delle indagini, ma “che potranno essere di più su richiesta della difesa, vista la mole e complessità degli atti e delle perizie, che sono comunque già note a Turetta in quanto sono state svolte con consulenza di parte”, ha aggiunto Cherchi.

Per il processo in Corte d’Assise l’ipotesi è che si terrà dopo l’estate.

Filippo Turetta rischia l’ergastolo

Filippo Turetta rischierebbe l’ergastolo se dovessero essere confermate la premeditazione e la crudeltà, ma la difesa del giovane potrebbe fare leva sulla giovane età del killer e sul fatto che fosse incensurato per evitare il carcere a vita.

Infatti i legali di Turetta potrebbero tentare la strada dell’omicidio preterintenzionale, affermando che la 22enne fosse di spalle e che il gesto di Turetta sia andato oltre le sue intenzioni.

L’avvocato della famiglia Cecchettin

Sulla chiusura delle indagini è intervenuto Stefano Tigani, legale di Gino Cecchettin, ripreso dall’Ansa:

“Vogliamo innanzitutto rivolgere un ringraziamento doveroso al lavoro degli investigatori e della Procura, che in tempi brevi sono riusciti a concludere un’indagine molto complessa. Adesso, letto il capo d’imputazione per Turetta, facciamo copia degli atti e ci prepariamo al processo dove saremo parte civile, perchè Giulia abbia finalmente giustizia“.

Il caso di Giulia Cecchettin

Il femminicidio di Giulia è ancora vivo nella memoria degli italiani che avevano seguito con attenzione il caso a novembre 2023. La ragazza venne trovata morta il 29 novembre, due settimane dopo la sua scomparsa, vicino al lago di Barcis.

Turetta, invece, venne rintracciato poche ore dopo il ritrovamento del corpo della ragazza in Germania.

La sua Punto nera, dopo essere stata ripresa più volte in giro per l’Europa, fu fermata a Lipsia e il giovane venne arrestato e poi trasferito in Italia.

Fonte foto: ANSA

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