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Ilaria Salis e la mail a Giorgia Meloni per scontare i domiciliari in ambasciata: Tajani sorpende tutti

Dopo la mail di Ilaria Salis a Giorgia Meloni, anche Tajani apre ai domiciliari in ambasciata a Budapest

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Sorpresa su Ilaria Salis. Dopo che l’attivista italiana ha scritto alla premier Giorgia Meloni per essere trasferita all’interno dell’ambasciata italiana per scontare i domiciliari, il ministro Tajani ha aperto a questa possibilità, anche se in passato aveva ritenuto questa opzione impossibile.

La richiesta di Ilaria Salis a Giorgia Meloni

L’attivista italiana Ilaria Salis ha scritto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per richiedere il suo trasferimento, per scontare i domiciliari, all’interno dell’ambasciata italiana a Budapest.

Salis è in regime di detenzione preventiva, quindi in attesa del processo, senza nessuna condanna, dall’11 febbraio 2023. È accusata di aver aggredito due manifestanti di estrema destra.

Ilaria Salis a processo

Lo scorso 15 maggio la 39enne è stata scarcerata, dopo le richieste delle autorità italiane, e potrà passare il periodo in attesa del suo processo agli arresti domiciliari invece che in carcere.

Tajani a sorpresa sul trasferimento di Ilaria Salis

Sull’ipotesi di trasferire Ilaria Salis all’interno dell’ambasciata italiana a Budapest per scontare la detenzione preventiva ai domiciliati, si è espresso il ministro degli Esteri Antonio Tajani:

“Vanno fatte le valutazioni del caso. Serve un’autorizzazione, perché l’ambasciata è considerata zona extraterritoriale. Da parte nostra non ci sono preclusioni, abbiamo trattato lei come tutti i cittadini detenuti nel mondo” ha dichiarato il leader di Forza Italia.

Una risposta inaspettata, dato che in passato lo stesso Tajani aveva escluso la possibilità di ospitare Ilaria Salis all’interno dell’ambasciata italiana in Ungheria.

Le dichiarazioni in cui Tajani riteneva impossibile il trasferimento in ambasciata

Lo scorso 8 febbraio il ministro degli Esteri Tajani se era espresso in maniera negativa proprio riguardo alla possibilità di trasferire Ilaria Salis in ambasciata:

“Il ministro Nordio ha illustrato le ragioni di diritto e di fatto per cui la richiesta di sostituzione della misura cautelare presso l’ambasciata italiana non è possibile. L’ambasciata non è luogo idoneo all’esecuzione di misure coercitive” aveva detto il vicepremier.

“Non ha né la struttura né la legittimazione a sostituirsi ad un domicilio privato come luogo di detenzione: servirebbero molti più carabinieri. Nell’ambasciata ci sono carte segrete: non è possibile avere un detenuto libero in giro. Non è una casa privata: c’è un problema di sicurezza nazionale” aveva poi concluso Tajani sulla questione.

Fonte foto: Ansa

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