Il video dal luogo del ritrovamento di Giulia Cecchettin: a trovare il corpo un volontario col suo cane Jageer
Le immagini dal luogo dov'è stato ritrovato il corpo di Giulia Cecchettin, uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta
Il corpo di Giulia Cecchettin è stato trovato nei pressi del lago di Barcis, a una cinquantina di metri di distanza dal piano stradale, in una zona impervia, a circa 1000 metri di quota. Una zona che da giorni era chiusa al traffico perché pericolosa, ma Filippo Turetta non si è lasciato fermare dai divieti pur di sbarazzarsi del corpo dell’ex fidanzata.
- Il luogo del ritrovamento di Giulia
- Chi ha trovato il corpo di Giulia Cecchettin
- "Venite, ho trovato Giulia"
Il luogo del ritrovamento di Giulia
Secondo quanto appurato, pare che Turetta si sia disfatto del corpo della 22enne a poche ore di distanza dall’aggressione e uccisione. Giulia, che da un primo esame pare abbia provato a difendersi, è stata trovata nella scarpata della Val Caltea coperta da alcuni sacchi neri per nascondere i colori sgargianti dei suoi vestiti.
Ma Turetta, che in un primo momento si pensava avesse gettato il cadavere non curante del terreno sottostante, l’avrebbe portata in braccio, adagiandola dietro un masso che nelle ultime ore è stato più volte ripreso dalle telecamere dei telegiornali.
Chi ha trovato il corpo di Giulia Cecchettin
Ma com’è avvenuto il ritrovamento del corpo di Giulia? La zona, come detto, è interdetta alla circolazione nel periodo invernale poiché molto pericolosa. La pericolosità del punto scelto da Filippo per sbarazzarsi del corpo di Giulia è testimoniata da un guardrail in un punto ben preciso, sotto il quale c’è la scarpata rocciosa.
L’area da giorni era sorvolata dall’elicottero dei Vigili del fuoco, ma il corpo della studentessa era nascosto da una grande roccia che ne impediva l’individuazione anche dalla carreggiata stradale. Ma sabato 18 novembre a sostituirsi alla tecnologia, con i droni che si erano alzati nella zona, è stato Jageer, un flat coated retriever di 4 anni in forza ai cinofili della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia che col suo fiuto ha condotto il padrone fin sotto il piano stradale dove poi è stato ritrovato il cadavere della 22enne.
“Venite, ho trovato Giulia”
Il ruolo di Jageer è stato fondamentale, perché grazie al suo olfatto è stato possibile trovare Giulia. Probabilmente senza di lui il giallo sulla scomparsa della giovane sarebbe rimasto tale ancora per molto.
Il cane ha avvertito la presenza di Giulia e ha condotto il padrone fin sotto il piano stradale ed è a quel punto è stata avvistata la ragazza. E il volontario della Protezione civile ha dato l’allarme via radio, senza avvicinarsi per non inquinare la scena del crimine: “Venite, ho trovato Giulia“.