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Il sindaco di Mariupol: "Soldati nazisti? Un'invenzione dei russi". La testimonianza sull'assedio alla città

Il racconto di Vadym Boytchenko, sindaco della città di Mariupol che da oltre un mese è sotto assedio nella guerra in Ucraina

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Mariupol è ormai una città irriconoscibile. Colpita notte e giorno dalle bombe russe nel corso del conflitto in Ucraina, la città portuale è ormai devastata e soltanto grazie ai corridoi umanitari nel corso della giornata è consentita una tregua dalla battaglia. La difesa della città va avanti da giorni e senza sosta, con gli abitanti e l’esercito che non vogliono arrendersi al nemico russo.

Dalle accuse naziste all’invasione, il punto del sindaco

Una città martire, che resiste e si erge come simbolo dell’intera Ucraina. Paragonata alla nostra Genova dal presidente Zelensky, Mariupol è stato uno dei primi centri abitati presi di mira dai russi. Il perché lo spiega Vadym Boytchenkosindaco della città, che in un’intervista a Dritto e Rovescio ha analizzato i motivi che hanno portato la Russia a prendere di mira l’Ucraina.

“Putin con le proprie truppe dice che ci sta liberando. Cosa sta liberando? È un genocidio, un crimine di guerra. Non vi sono delle truppe nazionaliste in Ucraina. C’è mio figlio che oggi sta difendendo la propria patria, il capo-tenente Boytchenko, e sta cercando di far tornare la pace” ha dichiarato il sindaco.

Putin ha infatti mosso delle accuse pesanti all’Ucraina, all’interno della quale secondo l’inquilino del Cremlino ci sono delle forze naziste che tengono in ostaggio il paese. Per Boytchenko non può esserci bugia più grande: “Ogni cittadino che è morto oggi non è un nazista, non abbiamo invaso nulla, noi siamo nella nostra terra”.

Mariupol, la situazione dopo un mese di guerra

È passato oltre un mese dall’inizio della guerra, ma com’è oggi la situazione a Mariupol? Nel corso dell’intervista rilasciata a Dritto e Rovescio, in onda in prima serata su Retequattro, Boytchenko ha spiegato: “Nella città vi è una crisi, una catastrofe umanitaria. Non abbiamo luce, riscaldamento, acqua, gas. Stanno finendo i beni di base come il cibo e i medicinali. Oggi ci appelliamo a tutta la comunità internazionale”.

“La nostra città è stata distrutta dall’invasore, dalla Russia, con il loro criminale di guerra Vladimir Putin” ha accusato.

Le immagini dalla città di Mariupol

Cessate il fuoco a Mariupol, una promessa non mantenuta

Da settimane si parla di un cessate il fuoco a Mariupol, azione che però è stata strettamente legata per concedere i corridoi umanitari obbligatori. Vadym Boytchenko ha quindi accusato la Russia: “Ci stanno promettendo il cessate il fuoco dal 3 al 13 marzo. Noi ci stavamo preparando per evacuare i civili e la Banca per la ricostruzione. In questi dieci giorni le truppe russe hanno distrutto i punti di raccolta, gli autobus, bloccando in questo modo l’evacuazione“.

Il sindaco di Mariupol, sottolineando che i russi hanno distrutto lo snodo ferroviario che avrebbe concesso l’evacuazione di migliaia di cittadini, tra cui anche bambini, spera nell’umanità dei russi: “Un corridoio umanitario reale salverebbe le vite umane che ci sono ancora, che vivono sotto questo assedio pazzesco”

L’attacco al teatro dei bambini

Mercoledì 16 marzo 2022 l’attacco al teatro di Mariupol ha scosso l’Ucraina e il mondo intero. All’interno della struttura c’erano bambini, mamme e anziani, ma per la Russia era solo un rifugio dei soldati ucraini. “Hanno colpito, hanno bombardato, hanno distrutto il teatro ignorando la scritta “bambini”. All’interno di questo teatro c’erano mia mamma, mio papà, mio fratello con la sua famiglia e un bambino piccolo. Hanno vissuto nel teatro per più di 20 giorni”.

“Erano gente comune, donne, bambini e anziani” ricorda Boytchenko.

Il sindaco: “Resisteremo fino alla fine”

Poi il chiaro messaggio ai russi: “Noi resisteremo fino all’ultimo. E il nostro Paese è con noi”. Boytchenko, al termine dell’intervista a Dritto e Rovescio, ha infatti svelato che il comandante della Guardia Nazionale ha fatto sapere che da Mariupol non verrà ceduto neanche un centimetro di terra, facendo capire alla Russia che nonostante le macerie la città è ancora viva.

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Fonte foto: Getty Images

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