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CRONACA NERA

Il retroscena di Elena Cecchettin sulla richiesta di Filippo a Giulia: "Non possiamo non laurearci insieme"

Giulia Cecchettin, la sorella Elena parla di Filippo Turetta a Storie Italiane: nuove rivelazioni sul giovane studente

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Elena, sorella di Giulia Cecchettin, è stata ospitata nel salotto televisivo di Storie Italiane, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele. La giovane ha fatto nuove rivelazioni su Filippo Turetta, spiegando che il ragazzo aveva messo pressioni a Giulia affinché tardasse il suo percorso universitario per non laurearsi prima di lui.

Sorella di Giulia: “Filippo le disse di fermarsi con gli esami”

Elena Cecchettin ha svelato un retroscena su una richiesta che Filippo Turetta avrebbe fatto alla sorella, Giulia.

Ecco le sue parole:

“Un episodio molto allarmante, che aveva allarmato Giulia ed è stato il motivo per cui lei ha rotto con lui la prima volta fu verso febbraio-marzo quando lui (Filippo Turetta, ndr) le disse ‘Dovresti fermarti con gli esami e dare una mano a me perché non possiamo non laurearci insieme’. Come se si dovesse vivere in simbiosi, come se uno dei due non dovesse emergere, come se ci fosse una ferita di qualche tipo solo perché la tua ragazza si laurea qualche mese prima di te”.

Elena ha poi parlato più in generale dei femminicidi, ribadendo la necessità di un profondo cambiamento a livello culturale, per scongiurare altri casi tragici

“Io – ha spiegato a Storie Italiane – voglio parlare alle altre ragazze dicendo di stare attente. Però non è giusto che le altre ragazze debbano essere attente, nel senso che purtroppo nel momento in cui nasciamo come donne su questo pianeta siamo obbligate a imparare cosa vuol dire stare in guardia. Pure la sera quando passeggiamo anche con le persone che dovrebbero amarci”.

E ancora: “Però non è questo il tipo di messaggio che voglio dare perché, appunto, noi già lo sappiamo che dobbiamo stare attente. Io vorrei che i ragazzi ci rendessero la vita un po’ più facile e non ci obbligassero a stare attente, che ci aiutassero anche loro nel tenere a bada queste persone, nel richiamarle, i loro amici maschi o loro stessi, fare un po’ di autoanalisi e rendersi conto quando hanno avuto comportamenti sbagliati per imparare per il futuro e non riproporli più, è anche questo il messaggio importante da dare”.

Quindi:

Non è giusto che tutta la responsabilità di quello che ci succede ricada sulle ragazze come purtroppo spesso viene narrato”.

“Serve una rivoluzione culturale”

“Secondo me – ha proseguito Elena Cecchettin – c’è bisogno di una rivoluzione culturale, nel senso che viviamo in una società che accetta troppo e in cui il ruolo della donna è sempre sminuito e subiamo troppo, non riceviamo giustizia per quello che ci succede”.

Elena ha aggiunto che “non è giusto che si ritenga normale che passando davanti al bar ci siano delle persone che fischino o facciano commenti, non è giusto e quelle persone non dovrebbero farlo, noi non dovremmo cambiare strada per non sentire questi commenti”.

“Giulia mi faceva sempre cambiare strada quando passavamo di fronte ad un particolare bar, però non è giusto che noi dovessimo cambiare il nostro percorso”, ha proseguito la ragazza.

“Quelle persone dovrebbero essere educate, dovrebbero sapere loro che non bisogna, che è una mancanza di rispetto enorme e che noi abbiamo il diritto di avere rispetto anche se siamo donne, anche se loro pensano che valiamo di meno, ma non è così, noi abbiamo bisogno di avere rispetto”.

“Non ho molto da dire ai genitori di Filippo”

Elena ha parlato anche della famiglia Turetta: “Io non ho molto da dire ai genitori di Filippo se non che l’educazione non è solo quella impartita in famiglia, ma arriva da tanti punti. Però c’è una responsabilità genitoriale, per cui cercate di educare i vostri figli all’affettività e alla sessualità senza avere paura di parlare, senza vergognarvi di affrontare certi temi”.

E ancora: “Insegnate ai vostri figli a essere fragili e che amare non significa possedere, e che bisogna lasciare libere le persone, perché alla fine un no può essere un motivo di crescita. Io credo che se Filippo avesse pensato che questa rottura avesse potuto essere un’occasione per lui di uscire un po’, crescere e incontrare qualcuno che era più adatto a lui, tutto questo non sarebbe successo.”

“Dal primo momento ho capito come sarebbe andata a finire”

“Io – ha raccontato sempre Elena Cecchettin – molte volte in questa settimana mi chiedevo: “Ma com’è possibile che una persona voglia fare una cosa del genere rovinando anche la propria di vita”. E non mi davo pace, e mi volevo aggrappare a qualunque cosa mi facesse pensare che magari lei fosse viva e lui l’avesse portata con sé”.

“Però sotto sotto lo sapevo quale fosse la verità, l’ho saputo dal primo momento. Quando mio padre mi ha chiamato perché Giulia non era tornata a casa ed era con Filippo, avevo già capito tutto. Volevo sbagliarmi, avere di nuovo la speranza, ma io lo sapevo”, ha concluso.

Fonte foto: ANSA
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