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CRONACA ESTERA

Il presidente iraniano Raisi morto nell'incidente in elicottero: dal drone turco ai sospetti su Israele

L'incidente in elicottero in cui è morto Ebrahim Raisi, presidente dell'Iran, è avvolto nel mistero e non si esclude un possibile coinvolgimento di Israele che intanto ha preso le distanze

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi è morto in un incidente in elicottero i cui contorni sono ancora da chiarire. Dopo ora di speranza di ricerca, il velivolo è stato trovato grazie all’intervento di un drone turco che ha sorvolato la zona dando la certezza della morte del 63enne, ma non è ancora chiaro cosa sia successo. L’incidente è avvolto nel mistero e c’è chi, dall’Iran e non solo, ha sospetti su un possibile coinvolgimento di Israele che solo un mese fa era stato oggetto di un massiccio attacco da parte della Repubblica islamica.

Incidente Raisi, elicottero trovato col drone turco

A permettere il ritrovamento dell’elicottero su cui viaggiava il presidente dell’Iran Raisi è stato un drone arrivato dalla Turchia. Un mezzo che, attraverso i suoi sofisticati dispositivi, ha permesso di individuare l’elicottero a due chilometri di distanza.

Il velivolo è stato rintracciato grazie al rilevamento delle fonti di calore che hanno permesso di constatare a distanza che nessuno all’interno fosse in vita. Solo nelle ore successive è arrivata la conferma, con i soccorsi che sono giunti sul posto.

Però già dal ritrovamento grazie al drone le speranze erano ridotte, con la Mezzaluna Rossa che aveva precisato che “la situazione non era buona“.

I dubbi su Israele nella morte di Raisi

Ma cos’è successo all’elicottero del presidente dell’Iran e cosa ha causato l’incidente mortale? Se lo chiedono in tanti, ma ancora non c’è una risposta.

Per contesto e tempistica, però, dall’Iran il dubbio e che possa essere coinvolto Israele. Liora Hendelman, direttrice dell’Alliance Center for Iranian Studies all’Università di Tel Aviv, ai microfoni de La Stampa ha sottolineato che “se il regime iraniano decidesse di incolpare Israele, e potrebbe far parte della sua agenda, reclamerebbe il diritto di risposta“.

Il presidente dell’Iran Ebrahim Raisi

Israele chiarisce la propria posizione

Ma Israele, subito dopo aver appreso la notizia della morte di Raisi, ha tenuto a precisare la propria posizione.

Da Gerusalemme, infatti, è arrivata la secca smentita sul coinvolgimento nell’incidente al presidente iraniano. Parole che, secondo Eyal Pinko – esperto di cyber, intelligence e strategia militare al servizio dell’agenzia Spy Legends Speakers sentito da La Stampa – confermerebbero la totale estraneità nel drammatico incidente.

Cosa può essere successo

La situazione di guerra non aiuta di certo Israele nello scenario della morte di Raisi, ma quello accorso al presidente iraniano potrebbe essere stata soltanto una fatalità.

È infatti noto che mezzi e infrastrutture militari iraniani siano datati e che ci siano problemi con il rifornimento costante di pezzi di ricambio a causa dell’embargo e delle sanzioni in corso. Dunque l’incidente potrebbe essere stato causato da un malfunzionamento.

Nella stessa zona del misterioso incidente, tra l’altro, nel 1954 scomparve il fratello dell’allora Scià, Ali Reza Pahlavi, mentre era in volo sui monti Alborz.

Fonte foto: ANSA

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