Il piccolo Enea ha trovato una famiglia adottiva, la decisione del Tribunale tra 500 richieste da tutta Italia
Il Tribunale per i Minori di Milano ha selezionato la famiglia che adotterà il piccolo Enea, lasciato nella Culla per la Vita nel giorno di Pasqua
Il Tribunale per i Minori di Milano ha scelto la famiglia che potrà adottare Enea, il neonato lasciato dalla madre nella Culla per la vita della Clinica Mangiagalli di Milano il 9 aprile, giorno di Pasqua. Come riferito dal Corriere della Sera, la scelta è ricaduta su una coppia che vive in Lombardia selezionate tra le cinque scelte dalle oltre 500 domande di adozione arrivate da tutta Italia.
- Un nuovo nome per il piccolo Enea
- La lettera di “presentazione” del bambino
- Il parto in anonimato e la Culla per la Vita
Un nuovo nome per il piccolo Enea
La coppia, che ha appena concluso l’iter per diventare genitori adottivi, ha deciso di cambiare il nome al bambino. Oltre a un nuovo nome il piccolo Enea avrà anche una nuova data di nascita.
Il neonato era stato affidato a una famiglia in attesa della decisione definitiva sull’adozione.
La lettera di “presentazione” del bambino
Il piccolo, nato da pochi giorni, era stato lasciato dalla madre biologica nella Culla per la vita della Clinica Mangiagalli di Milano. Accanto a lui una lettera, nella quale era anche indicato il nome del bambino, Enea appunto.
Nella lettera il neonato “parlava” in prima persona: “Ciao, mi chiamo Enea. Sono nato in ospedale perché la mia mamma voleva essere sicura che era tutto ok e stare insieme il più possibile”.
La stessa madre, che ha rassicurato sulle condizioni di salute del bambino, ha spiegato di aver deciso di lasciarlo in ospedale perché impossibilitata a prendersi cura di lui.
La clinica Mangiagalli di Milano
Il parto in anonimato e la Culla per la Vita
Non tutti lo sanno, ma al Policlinico di Milano è possibile partorire in anonimato, garantendo così maggiore sicurezza al bambino e alla madre stessa. Inoltre esistono le “Culla per la vita”, la versione moderna della “ruota degli esposti”, dove anticamente le madri in difficoltà lasciavano i neonati.
Attiva dal 2007, la Culla per la vita della Mangiagalli ha finora accolto tre bambini. Prima del piccolo Enea, erano stati affidati a questo servizio altri due neonati maschi, Mario nel 2012 e Giovanni nel 2016.
“Occasioni simili sottolineano come il sistema della Culla per la Vita sia fondamentale perché ci permette di accogliere il bimbo e di aiutare la mamma nella sua drammatica scelta, in tutta sicurezza”, aveva commentato ad aprile Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e della Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Milano.