Il video messaggio di Ezio Greggio alla madre di Enea, il bimbo lasciato in ospedale al Mangiagalli di Milano
Ezio Greggio ha rivolto un appello alla madre del piccolo Enea, il bimbo lasciato nella Culla per la vita del Mangiagalli la mattina di Pasqua
Nella mattina di Pasqua un bimbo è stato lasciato nella Culla per la vita dell’ospedale Mangiagalli di Milano. Il piccolo Enea avrebbe già trovato una famiglia disposta ad accoglierlo, ma nel frattempo sono arrivati gli appelli di Ezio Greggio e del direttore del Dipartimento di Neonatologia Fabio Mosca rivolti alla mamma del piccolo.
- L'appello di Ezio Greggio alla mamma del piccolo Enea
- Enea, il bambino del Mangiagalli con un messaggio
- Cos'è la Culla per la vita
L’appello di Ezio Greggio alla mamma del piccolo Enea
Ezio Greggio ha lanciato un appello alla mamma del piccolo Enea con un video messaggio pubblicato sui social.
Il comico e conduttore televisivo chiede alla donna di presentarsi presso il Policlinico e garantisce per lei l’assoluto anonimato e un aiuto economico.
Il piccolo Enea è stato lasciato dalla mamma nella Culla per la vita del Mangiagalli di Milano. L’appello di Ezio Greggio: “Torna, ti aiuteremo”
“Torna ti prego, questo bambino è fantastico. Non è giusto che sia abbandonato, ti daremo una mano”, queste le prime parole del comico.
Ancora, Ezio Greggio dice: “C’è tutto il reparto che ti sta aspettando nell’anonimato, nessuno dirà nulla. Nomi, cognomi. Avere un bambino è una grande fortuna. Ci metteremo in tanti a darti una mano. Prendi il tuo bambino che merita una mamma vera, non una mamma che poi dovrà occuparsene ma non è la mamma vera”.
Infine, il conduttore chiede a chiunque di far girare l’appello per far arrivare il suo messaggio alla destinataria.
Enea, il bambino del Mangiagalli con un messaggio
Come detto in apertura, il piccolo Enea è stato lasciato dalla mamma nella Culla del Policlinico Mangiagalli di Milano nella mattina di Pasqua, come accadeva con la ruota degli esposti che a Napoli diede origine al cognome Esposito.
Accanto al bambino è stata trovata una lettera scritta dalla madre. Il messaggio: “Ciao, sono Enea. Sono nato in ospedale perché la mia mamma voleva essere sicura che era tutto ok e stare insieme il più possibile”.
Ancora, la donna ha comunicato che il bambino è “super sano, tutti gli esami fatti in ospedale sono ok”.
Come da prassi, dopo il ritrovamento del piccolo Enea da parte del personale medico del Mangiagalli è intervenuto il Tribunale dei Minori per affidare la potestà del bambino al reparto interessato nell’attesa di una famiglia interessata all’adozione.
Cos’è la Culla per la vita
La Culla per la vita è un servizio offerto dal Mangiagalli per i genitori che non possono tenere con sé il bambino.
La Culla per la vita del Mangiagalli si trova all’ingresso della struttura ed è attiva dal 2007. Il sistema permette di avvisare immediatamente il personale sanitario della presenza di un bambino. I sanitari danno tempo 40 secondi per consentire ai genitori di allontanarsi.
Il tutto avviene in un ambiente completamente sanificato e riscaldato. Il primo bambino lasciato nella Culla per la vita è stato Mario, nel 2012, nato da circa una settimana e con accanto un biberon di latte materno e un ricambio di tutine.