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CRONACA NERA

Il Gps condanna lo youtuber arrestato per l'incidente a Casal Palocco: a quanto sfrecciava la Lamborghini

Il Gps del Suv Lamborghini conferma le prime perizie sulla velocità toccata dal mezzo prima dell'impatto costato la vita al piccolo Manuel

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Alla base dell’incidente mortale di Casal Palocco, in cui è morto il piccolo Manuel Proietti, c’è l’alta velocità toccata dal Suv Lamborghini guidato dallo youtuber Matteo Di Pietro. L’ordinanza con cui sono stati disposti i domiciliari del giovane parlano chiaro, con una velocità stimata di 124 km/h, dato che sembra trovare conferma anche nel Gps dell’auto noleggiata.

Il Gps conferma la velocità

A incastrare Di Pietro, come detto, è proprio la banca dati del rilevatore satellitare Gps del Suv Lamborghini che lo youtuber, insieme agli amici e colleghi, aveva noleggiato nei giorni precedenti all’incidente. I dati, messi a disposizione dal noleggiatore, fotografano infatti un sali e scendi di accelerate dello youtuber, fino allo scontro finale con la Smart.

Stando alle rilevazioni del satellitare, infatti, Di Pietro avrebbe viaggiato a velocità sostenute, andando dai 124 ai 145 km/h nel giro di pochi minuti. I dati, infatti, dimostrano che cinque minuti prima dello schianto il giovane aveva raggiunto la velocità massima, per poi scalare le marce per qualche secondo, probabilmente alla presenza di un semaforo, e tornare poi a toccare i 124 km/h.

Una velocità, questa, alla quale è avvenuto l’impatto fatale con la Smart, ma tenuta probabilmente per diversi chilometri prima dell’incidente costato la vita a Manuel Proietti.

I video sul Suv

A bordo del Suv Lamborghini, però, non c’era solo Di Pietro. Con lui colleghi-amici, da Vito Ramon Loiacono, attore di video reclutato dai The Borderline per sceneggiare la loro clip, a Gaia Nota, Simone Dutto e Alessio Ciaffaroni.

I giovani, secondo quanto emerge dalle testimonianze fatte agli inquirenti, non si sarebbero neanche resi conto della velocità sostenuta della vettura, con cui, ha riferito il Corriere della Sera, i The Borderline avevano il progetto di intraprendere un “viaggio nell’alta velocità cittadina“.

Loiacono ha riferito di non aver guardato la strada perché aveva in mano la telecamera e stava riprendendo mentre rivolgeva domande a Nota, Dutto, invece, stava riprendendo con un’altra telecamera delle immagini che sarebbero state pubblicate a distanza di un paio di settimane dopo il montaggio e l’aggiunta di effetti e musiche.

La testimonianza sull’incidente

Ma è nelle parole fornite agli investigatori che emerge il quadro precedente e successivo all’incidente. Simone Dutto, riferisce il Corriere, avrebbe confermato che l’auto stava viaggiando oltre i 100 km/h e che l’amico Matteo “aveva provato a svoltare per evitare l’impatto“.

Gaia Nota, invece, ha fornito dettagli sugli istanti dopo l’impatto. La giovane ha infatti raccontato di aver riaperto gli occhi dopo il tremendo botto con la Smart e, uscita dal mezzo insieme agli amici, ha visto subito la mamma e la sorella di Manuel in stato di shock, mentre per il piccolo era a terra incosciente. E Di Pietro, riferisce, è stato uno dei primi a soccorrerli.

Poi quella frase che sconvolse tutti, detta da uno degli youtuber: “Pagheremo e sistemeremo tutto“.

Fonte foto: ANSA/Instagram

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