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CRONACA NERA

Il fratello di Emanuela Orlandi ascoltato per 8 ore in Vaticano: spunta la lista dei cardinali da interrogare

Le parole di Pietro Orlandi dopo il confronto durato oltre 8 ore con il promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi sulla sparizione di Emanuela

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

È durato oltre 8 ore il confronto tra il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, e il promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi. Pietro Orlandi è stato ascoltato come persona informata sui fatti nell’ambito della nuova inchiesta aperta dal Vaticano sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, svanita nel nulla il 22 giugno 1983.

Il commento di Pietro Orlandi dopo il colloquio con Diddi

Sono sereno“, ha dichiarato Pietro Orlandi dopo l’incontro ai cronisti, tra cui quelli di ‘ANSA’. Poi il fratello di Emanuela Orlandi ha aggiunto: “Abbiamo parlato di tante cose, della famosa ‘trattativa Capaldo’, del trasferimento di Emanuela a Londra, di pedofilia, degli screenshot dei messaggi di cui siamo entrati in possesso” con l’avvocato della famiglia, Laura Sgrò.

Ancora Pietro Orlandi: “Finalmente, dopo 40 anni, ho potuto sfogarmi e ho trovato ampia disponibilità a fare chiarezza, a mettere un punto, qualunque sia la responsabilità. Mi hanno ascoltato e hanno accettato tutto quello che avevo da dire, sottolineando che auspicano la massima collaborazione con la Procura di Roma e le altre istituzioni italiane”.

Pietro Orlandi, fratello di Emanuela Orlandi.

Il fratello di Emanuela Orlandi ha poi spiegato: “Sono state verbalizzate tutte le mie dichiarazioni. Ho fatto i nomi delle persone che secondo me dovrebbero interrogare, anche di alti prelati come il cardinale Re che stava sempre a casa nostra e altri personaggi eccellenti. Da 3 anni chiedevo di essere ascoltato. Questo è un momento importante perché a qualcosa deve portare, dopo le mie dichiarazioni ci devono essere delle risposte”.

Pietro Orlandi ha infine concluso: “Il fatto stesso che il promotore abbia ricevuto da Papa Francesco e dal Segretario di Stato il compito di fare chiarezza e non fare sconti a nessuno è significativo. Se ci sono responsabilità, anche in alto, io non mi tiro indietro”.

Le parole di Pietro Orlandi a Di Martedì

Pietro Orlandi, ospite a ‘Di Martedì’ su La7, ha aggiunto sul colloquio con Alessandro Diddi: “Ho percepito la volontà di fare chiarezza. Lo stesso Diddi mi ha detto: ‘Io ho avuto mandato dal segretario e da Papa Francesco di fare chiarezza al 100%, di indagare a 360 gradi e non fare sconti a nessuno, dalla base al vertice’. E questo per me già è una cosa positiva. Io ho raccontato tutto le cose che avrei voluto portare, ho potuto verbalizzare nomi e cognomi di tutte le indagini fatte privatamente”.

Sul possibile coinvolgimento della Banda della Magliana nella sparizione di Emanuela Orlandi, ha poi detto: “Loro la Banda della Magliana l’hanno sempre considerata una manovalanza, l’impressione che ho avuto io è che loro la responsabilità la stanno cercando dentro”.

Le parole di Diddi prima dell’incontro con Pietro Orlandi

Prima dell’incontro con Pietro Orlandi, il promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi aveva dichiarato al ‘Corriere della Sera’: “Ci sono indagini da svolgere e aspetti da approfondire, anche dando seguito alle istanze più volte formulate dalla famiglia Orlandi. Tuttavia, il profilo che più merita di essere sottolineato è che, sia il Santo Padre che il Cardinale Pietro Parolin, mi hanno concesso massima libertà d’azione per indagare ad ampio raggio senza condizionamenti di sorta e con il fermo invito a non tacere nulla“.

Sul presunto ruolo della Banda della Magliana, Diddi aveva precisato: “Temo che il ruolo della Banda della Magliana nel caso Orlandi sia stato sopravvalutato, sebbene esistano alcune evidenze. La situazione impone un inquadramento più ampio”.

Fonte foto: ANSA

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