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Il Foglio risponde a Sigfrido Ranucci e rilancia: "Lui per fortuna è vivo, è chi lo tocca che muore"

Andrea Marcenaro, su Il Foglio, ha risposto al conduttore di Report Sigfrido Ranucci e sferrato un nuovo attacco: com'è nata la polemica tra i due

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

La polemica tra Andrea Marcenaro de Il Foglio e Sigfrido Ranucci non accenna a finire. Dopo l’attacco sulle colonne del quotidiano diretto da Claudio Cerasa e la replica social del conduttore di Report (e del figlio Emanuele), è arrivata la controreplica dell’autore della rubrica “Andrea’s Version”, che, dopo le scuse, ha rilanciato: “Lui per fortuna è vivo, è chi lo tocca che muore”.

Il primo attacco di Andrea Marcenaro a Sigfrido Ranucci

A scatenare la polemica tra Il Foglio e Sigfrido Ranucci è stato un primo affondo di Andrea Marcenaro, che, nella sua rubrica “Andrea’s Version” sul quotidiano diretto da Claudio Cerasa, ha ricordato di quando Ranucci “venne tempestivamente inviato a Sumatra per lo tsunami dell’Oceano Indiano: giorno dopo giorno, 250 mila morti. Ogni giorno a migliaia, per molto tempo”.

Poi la frase che ha scatenato le polemiche: “Era il 2005, per Ranucci purtroppo sembrava fatta. È riuscito a tornare“.

Sigfrido Ranucci, conduttore di Report.

La replica di Sigfrido Ranucci e del figlio Emanuele

Via Facebook, Sigfrido Ranucci ha replicato a Il Foglio e ad Andrea Marcenaro: “La Sigfrido’s Version, di fronte a un articolo così infame, davanti al quale nessuno proverà vergogna, è quella di un sorriso e fare i dovuti scongiuri. E con me, li fanno tutti i miei cari”.

Anche Emanuele Ranucci, figlio del conduttore di Report, ha commentato l’attacco al padre su Facebook: “Sono il figlio di Sigfrido Ranucci e nonostante alcune volte me ne sorprenda anche io, non sono ancora orfano di padre”. Poi ha confidato: “Vivo da sempre con il pensiero, il timore che ogni volta che saluto mio padre possa essere l’ultima“.

Emanuele Ranucci, nel suo post, ha anche scritto: “Il morto del giorno è il giornalismo italiano, ancora una volta, e chi è l’assassino è evidente a tutti”.

La controreplica di Andrea Marcenaro

Andrea Marcenaro, nella sua rubrica “Andrea’s Version”, è tornato a parlare di Sigfrido Ranucci. Marcenaro si è scusato per la “battuta effettivamente troppo infelice”: “I miei sentimenti sono altrove e gli chiedo comunque scusa“.

La chiosa finale della sua rubrica, però, contiene un nuovo affondo diretto al conduttore di Report: “Si tranquillizzino comunque, i numerosissimi adoratori di Ranucci: lui per fortuna è vivo, è chi lo tocca che muore“.

Fonte foto: IPA

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