Il bidello e le molestie alla studentessa di 16 anni: non andrà in carcere, per lui percorso di rieducazione
Un anno di pena con sospensione condizionata a un percorso di rieducazione: è la condanna inflitta a un bidello per le molestie su una 16enne
Un anno di pena con sospensione condizionata a un percorso di rieducazione: è questa la condanna inflitta a un bidello di 72 anni per molestie sessuali ai danni di una studentessa sedicenne, avvenute cinque anni fa nel Varesotto.
La sedicenne molestata dal bidello
“Ha iniziato ad accarezzarmi sulla schiena attraverso la maglietta, poi mi ha baciato al collo e abbracciato”. Sono queste le parole pronunciate da una studentessa sedicenne al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Busto Arsizio, Veronica Giacoia.
La giovane studentessa si è trovata a testimoniare per un caso di molestie sessuali avvenuto il 28 marzo 2019 durante la pausa pranzo in un istituto scolastico nel Varesotto, quando venne invitata dal bidello a fargli compagnia durante la pulizia di un’aula.
L’uomo aveva sempre goduto di piena fiducia nell’istituto, dove non c’erano mai stati problemi di questo tipo. Così la ragazza si è fidata e lo ha seguito, ritrovandosi poi addosso le mani dell’uomo, prontamente respinte.
La denuncia della studentessa
Dopo essersi liberata dall’uomo, la ragazza, rimasta a scuola per il pranzo dovendo poi seguire una lezione di teatro nel pomeriggio, è tornata a casa e ha raccontato quanto accaduto.
Naturale conseguenza della vicenda è stata la denuncia ai Carabinieri, che contattano la scuola. I dirigenti scolastici, in via cautelativa, decidono quindi di sospendere l’uomo dall’impiego per tre mesi, in attesa che la vicenda venisse chiarita. Il Miur decise poi però di reintegrarlo.
Si è quindi ricorsi al rito abbreviato, con la studentessa che ha testimoniato al tribunale di Busto Arsizio, dove l’avvocato Elisa Colombo ha preso la difesa del bidello, per il quale è ora arrivata la condanna.
La condanna per molestie sessuali
A distanza di cinque anni, il bidello ormai settantaduenne è stato condannato dal tribunale di Busto Arsizio a un anno di carcere, con sospensione della pena. L’uomo dovrà però affrontare un percorso di rieducazione.
L’avvocato dell’uomo annuncia però ricorso, che si baserà su diversi elementi, come il reintegro in seguito alla sospensione e alla “vicenda assegni”: il processo aveva difatti subito una prima battuta d’arresto a causa delle trattative per il risarcimento.
Successivamente, la famiglia della studentessa aveva denunciato lo smarrimento degli assegni, ma dalle verifiche è poi risultato che tali risarcimenti erano stati incassati dalla sedicenne e utilizzati per trattamenti estetici e iniezioni di acido ialuronico.
L’avvocato Colombo ha affermato di nutrire numerose perplessità sulla vicenda, delle quali “adesso non posso parlare, ma evidentemente saranno illustrate negli atti per il ricorso in appello”.