I separatisti filo-russi di Putin sequestrano due navi straniere nel porto di Mariupol: alta tensione nei mari
I separatisti filo-russi hanno sequestrato due navi battenti bandiera straniera nella città portuale di Mariupol. "Violazione dei diritti umani"
I separatisti filo-russi hanno sequestrato due navi commerciali straniere nella città portuale di Mariupol. Il sequestro è il primo del suo genere e arriva quasi due mesi dopo che la Russia ha preso il pieno controllo della città e mentre sta cercando di stabilire il suo dominio nella regione orientale del Donbass.
Cosa ora succede alle navi
La Repubblica popolare di Donetsk, regione separatista dell’Ucraina orientale riconosciuta da Mosca, ha inviato a ciascuna compagnia una lettera, diffusa dall’agenzia Reuters, nella quale si afferma che le navi sequestrate sono ora oggetto di “appropriazione forzata di beni mobili con conversione forzata in proprietà statale”, senza offrire alcun compenso.
Una delle navi sequestrate è la Blue Star I battente bandiera panamense, di proprietà della Fetida Maritime. L’altra, invece, è una nave commerciale battente bandiera della Liberia.
Violazione dei diritti umani
Secondo le compagnie a cui sono state sequestrate le navi, l’azione dei separatisti filo-russi rappresenta una chiara “violazione dei diritti umani fondamentali per quanto riguarda il diritto di proprietà privata”. Inoltre, tali azioni rappresentano una “seria minaccia” per la navigazione e per la “sicurezza marittima”.
In precedenza, il leader separatista Denis Pushilin aveva annunciato ai media statali russi che “alcune delle navi passeranno sotto la giurisdizione della Repubblica popolare di Donetsk”.
La situazione a Mariupol
All’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, Mariupol ha assistito ad alcuni dei combattimenti più pesanti e feroci di tutta la guerra mentre le forze russe cercavano di ottenere il controllo della città portuale del Mar d’Azov.
Nel mese di maggio, la Russia ha dichiarato di aver preso il controllo di Mariupol, annunciando che l’avrebbe utilizzata per spostare le truppe dalla Crimea – sotto il controllo russo dal 2014 – alla regione orientale del Donbas, in Ucraina, dove i combattimenti si sono intensificati.
Mariupol rappresenta una città di fondamentale importanza strategica per i russi: distante solamente 55 chilometri dal confine con la Russia e a 85 chilometri da Donetsk, consente all’esercito russo di garantire la continuità territoriale con la Crimea.