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Guido Crosetto contro la Nato, il ministro furioso con Stoltenberg: "Tradimento, ci saranno conseguenze"

Guido Crosetto sulla nomina di Javier Colomina da parte di Jens Stoltenberg per il Fronte Sud della Nato: "Una scelta politica che avrà conseguenze"

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Forte delusione quella espressa da Guido Crosetto per la decisione del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, di nominare uno spagnolo, Javier Colomina, per il Fronte Sud. Il ministro della Difesa ha definito la scelta un “affronto personale” e ha comunicato al segretario generale il suo disappunto, lamentando una mancanza di riconoscimento per l’Italia, che aveva lavorato per istituire questo ruolo.

Guido Crosetto furioso con la Nato e Jens Stoltenberg: il motivo

Un “messaggio durissimo” quello scritto da Guido Crosetto a Jens Stoltenberg, come confermato dal Ministro, in seguito alla nomina da parte della Nato di Javier Colomina come riferimento per il Fronte Sud.

“Mi ha fatto infuriare e ci saranno conseguenze sul piano dei rapporti personali. Il suo è stato il tradimento di un principio: era l’Italia a essersi battuta per introdurre il ruolo di inviato per il Fronte Sud. E al summit di Washington 32 leader ci hanno dato ragione” ha osservato Crosetto, sentito da La Stampa.


Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg

“Tra vent’anni i due miliardi e mezzo di persone in Africa saranno il principale problema dell’Alleanza atlantica perché diventeranno un esercito nelle mani di quei Paesi che hanno già iniziato a occupare il continente in questi anni: Russia e Cina” ha aggiunto.

La decisione del segretario della Nato Stoltenberg

Un affronto letto come una mossa politica da parte di Crosetto, considerando che l’incarico andrà a decadere a ottobre, quando Mark Rutte prenderà il posto di Jens Stoltenberg.

Il segretario Nato, per il Ministro, è stato “guidato da logiche di appartenenza politica, venendo meno alla prima delle sue responsabilità, essere super partes”.

Oltre la nomina temporanea dello spagnolo Javier Colomina, un fedelissimo di Stoltenberg, i quesiti per il futuro riguardano altre questioni: quale sarà il futuro del commissario Nato per il Fronte Sud, e se l’Italia potrà avere un hub logistico a Napoli, considerando le scelte recenti di Palazzo Chigi, come l’aumento della spesa militare.

Gli altri commenti

“In politica valgono indubbiamente le cariche ma anche molto le scelte politiche che vengono fatte perché chi ha la carica deve poi attuare anche delle scelte politiche. E queste mi sembrano chiare” ha commentato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.

Più morbida la posizione di Raffaele Nevi, vicecapogruppo vicario alla Camera e portavoce di Forza Italia. “Non è stata una cosa bella, ma sbaglia chi mischia tra quanto avvenuto e le questioni europee” ha osservato. “Meloni ha dato una indicazione positiva su Rutte che sarà il prossimo segretario della Nato e quello che avviene all’estero non dobbiamo leggerlo con la lente della politica italiana”.

Fonte foto: ANSA

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