Green pass per stranieri, l'ordinanza di Speranza. Per Bassetti è una "anomalia", per Gismondo una "follia"
Dal 1° marzo i turisti extraeuropei potranno entrare in Italia con il Green pass base, quindi anche col tampone negativo. Ma qualcuno non è d'accordo
L’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza adeguerà a partire dal 1° marzo le regole per gli arrivi in Italia per tutti i cittadini dei Paesi extraeuropei. Non vi sarà alcuna differenza dal Paese di provenienza e sarà quindi possibile entrare in Italia rispettando una delle condizioni attraverso le quali è possibile ottenere il Green pass: certificato di vaccinazione, guarigione dal Covid-19 oppure un tampone negativo.
Ma la decisione del ministro non ha incontrato il favore di alcuni esperti, in quanto lascerebbe spazio al paradosso secondo il quale un cittadino extraeuropeo potrebbe entrare in Italia col Green pass base, mentre gli italiani over 50 devono ricorrere a quello rafforzato per poter lavorare.
- Green pass per stranieri, Bassetti: "Anomalia, deve essere alleggerito o eliminato dopo il 31 marzo"
- Green pass per stranieri, Gismondo: "Siamo alla follia"
- Quando sarà abolito il Green pass? Le date da ricordare
- Green pass dopo il 31 marzo, Costa: "Distinzione tra locali al chiuso e spazi aperti"
Green pass per stranieri, Bassetti: “Anomalia, deve essere alleggerito o eliminato dopo il 31 marzo”
L’infettivologo del San Martino di Genova Matteo Bassetti ha affermato all’Adnkronos Salute: “Credo che il Green pass debba essere alleggerito o addirittura eliminato dopo il 31 di marzo. Non è possibile che se sei uno straniero che arriva in Italia devi seguire determinate regole e se sei italiano over 50 ne devi seguire altre”.
Per Bassetti si tratta di una vera e propria “anomalia“, e ha fatto notare che l’obiettivo primario del Green pass era quello di incentivare gli italiani a vaccinarsi; oggi quest’obiettivo è stato in larga parte raggiunto, per cui Bassetti invoca una revisione, una correzione, un alleggerimento dell’attuale certificazione verde.
“Va bene togliere i divieti per i turisti che arrivano in Italia per aiutare il turismo, ma gli italiani non possono essere esclusi dalle riaperture”, ha concluso Bassetti.
Green pass per stranieri, Gismondo: “Siamo alla follia”
A rincarare la dose ci ha pensato la microbiologa Maria Rita Gismondo, che sempre all’Adnkronos Salute ha commentato l’ordinanza di Speranza: “Siamo alla follia”.
“È un Paese sicuramente anormale quello che fa entrare i cittadini extraeuropei con un Green pass base e li fa circolare, però impedisce ai propri abitanti, ai propri residenti, di andare a lavorare con lo stesso documento”, ha detto Gismondo.
Pur riconoscendo la necessità di allentare le misure per i turisti extraeuropei, per Gismondo è un provvedimento che dovrebbe essere esteso anche ad altre attività: “Trovo assurdo che resistano alcuni paletti per i cittadini italiani”, come appunto il Green pass rafforzato sul lavoro per gli over 50.
Quando sarà abolito il Green pass? Le date da ricordare
Al momento non è ancora chiaro quando cadrà l’obbligo di Green pass per le attività per le quali è previsto. Ma sono due le date da tenere in considerazione, in relazione all’allentamento di alcune misure: la scadenza dello stato di emergenza, prevista per il 31 marzo, e quella dell’obbligo vaccinale per gli over 50, cioè il 15 giugno.
È possibile ipotizzare che il Green pass potrebbe essere abolito a partire proprio da giugno, o comunque in estate, ma al momento non ci sono ancora conferme sulle prossime decisioni del Governo.
Green pass dopo il 31 marzo, Costa: “Distinzione tra locali al chiuso e spazi aperti”
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha spiegato a Porta a Porta che “i dati ci confermano che ragionevolmente il 31 marzo non verrà più rinnovato lo stato di emergenza e da lì inizierà una fase nuova con un allentamento graduale delle misure restrittive con la stessa gradualità con cui le abbiamo introdotte”.
Anche in questa occasione si procederà con un allentamento graduale, che inizierà, ha precisato Costa, “facendo ad esempio fin da subito una distinzione tra i locali al chiuso e gli spazi all’aperto”.
Il virologo dell’Università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, in un’intervista de La Stampa, ha affermato che il Green pass è ancora uno strumento utile, da preservare. “Serve prudenza – ha detto Pregliasco – il Green pass non deve durare per sempre, ma almeno fino a giugno sì. Poi si vedrà in base all’andamento epidemiologico”.