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POLITICA ESTERA

Golpisti in Niger contro la Francia di Macron: "Vuole intervenire militarmente". Arrestato anche Bazoum

Rimossa dai manifestanti la targa dell’ambasciata francese davanti all’edificio, sostituita con bandiere russe e nigerine. Arrestato Bazoum

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Non sembrano destinate a scemare tanto presto le violenze che stanno facendo seguito al colpo di stato avvenuto in Niger, dove i militari della Guardia presidenziale hanno preso il potere in Niger destituendo il presidente eletto Bazoum, e ora accusano la Francia di voler intervenire per rimetterlo in carica. Che nel frattempo è stato arrestato.

Il colpo di stato in Niger

Dopo l’annuncio dato in tv da Amadou Abdramane, colonnello della Guardia presidenziale, con il quale il militare ha annunciato la riuscita del golpe che ha destituito il presidente eletto Mohamed Bazoum, in carica dal 2021, non sembrano destinate a scemare tanto presto tensioni e violenze che stanno infuocando il Paese.

“Abbiamo deciso di porre fine al regime che conoscete” ha detto davanti alle telecamere Abdramane, circondato da diversi soldati in divisa. Il colonnello ha voluto anche rassicurare “la comunità nazionale e internazionale riguardo all’integrità fisica e morale delle autorità deposte in conformità con i principi dei diritti umani”.

Manifestanti mostrano bandiere della Russia e del Niger davanti il palazzo dell’Assemblea Nazionale, durante le proteste a Niamey

In seguito al colpo di stato, condannato da buona parte della comunità internazionale, migliaia di manifestanti sono scesi per le strade al grido di “Viva Putin”, radunandosi davanti all’ambasciata francese a Niamey, la capitale del Paese, dopo che la Francia ha sospeso gli aiuti a seguito del golpe.

Le proteste davanti all’ambasciata francese

Nella giornata di ieri – domenica 30 luglio – un corteo con migliaia di partecipanti ha percorso le strade della capitale fino all’ambasciata francese, dove una porta sarebbe stata incendiata e la targa con la scritta “Ambasciata francese in Niger” è stata divelta e calpestata.

I manifestanti hanno poi issato davanti l’ambasciata bandiere russe e nigerine, gridando slogan come “Viva Putin”, “Viva la Russia” e “Abbasso la Francia”. I militari nigerini hanno poi accusato Macron Francia di voler “intervenire militarmente” per rimetter in carica il presidente eletto Mohamed Bazoum.

In una dichiarazione trasmessa dalle tv locali nella mattinata di lunedì 31 luglio, la giunta militare attualmente al potere ha dichiarato che “in linea con la sua politica di ricerca di modi e mezzi per intervenire militarmente in Niger, la Francia, con la complicità di alcuni nigerini, ha tenuto una riunione presso la sede della Guardia nazionale del Niger per ottenere le necessarie autorizzazioni politiche e militari”.

La risposta della comunità internazionale

Proprio Macron, in un comunicato rilasciato dalla presidenza francese, ha fatto sapere “non tollererà alcun attacco contro la Francia e i suoi interessi. Chiunque attacchi i cittadini, l’esercito ed i diplomatici francesi vedrà la Francia rispondere immediatamente e irremovibilmente”.

Con lui sono schierati anche gli Stati Uniti, per i quali “il governo legittimo e democraticamente eletto deve essere immediatamente reintegrato”, e l’Ue, che con le parole dell’Alto rappresentante Jesep Borrell ha fatto sapere che “sostiene tutte le misure adottate in reazione al colpo di Stato avvenuto in Niger e le appoggerà rapidamente e con decisione. È importante che la volontà popolare espressa attraverso le elezioni venga rispettata”.

Nel frattempo l’Ecowas, la Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale, ha dato un ultimatum di una settimana agli autori del colpo di Stato, minacciando l’uso della forza nel caso in cui non venga ripristinato l’ordine costituzionale ribaltato dai golpisti.

Prima foto del presidente Bazoum

È stata pubblicata online la prima immagine del presidente nigerino Mohamed Bazoum destituito dopo il colpo di Stato.

L’immagine lo mostra sorridente e in buona salute durante un incontro con il presidente del vicino Ciad Mahamat Idriss Déby. Lo scrive il Guardian citando il post su Facebook dello stesso Déby che spiega di essere andato in Niger “per esplorare tutte le strade e trovare una soluzione pacifica alla crisi.”. Il presidente del Ciad ha anche pubblicato una sua foto con il leader del colpo di Stato Abdourahamane Tchiani, anche lui sorridente.

Arrestato Bazoum

L’ex presidente Bazoum è stato arrestato con 4 ministri e un ex ministro: lo rende noto il partito presidenziale con una dichiarazione all’Afp: “Dopo il sequestro del presidente della Repubblica Mohamed Bazoum, i golpisti ci riprovano e moltiplicano gli arresti illegali”, ha denunciato il Partito nigerino per la democrazia e il socialismo.

Fonte foto: ANSA

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