Golpe riuscito in Niger, destituito il presidente Bazoum: l'annuncio in tv della Guardia presidenziale
I militari della Guardia presidenziale prendono il potere in Niger destituendo Bazoum: condanna unanime dall'Occidente, la preoccupazione di Tajani
Coas in Niger dove la Guardia presidenziale nella giornata di mercoledì 26 luglio ha avviato il colpo di Stato cercando la destituzione del presidente Mohamed Bazoum. Golpe riuscito con la rimozione del 63enne che era presidente dal 2021, con i militari che hanno annunciato il successo dell’operazione in tv.
L’annuncio del golpe
Ad annunciare il golpe riuscito è stato Amadou Abdramane, colonnello della Guardia presidenziale che davanti le telecamere della tv nazionale di Niamey a nome del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria ha svelato la rimozione di Bazoum. “Abbiamo deciso di porre fine al regime che conoscete” le parole di Abdramane, affiancato da altri nove soldati in divisa.
“Ciò segue il continuo deterioramento della situazione della sicurezza, il cattivo governo economico e sociale”, ha aggiunto Abdramane sottolineando “l’attaccamento del Cnsp al rispetto di tutti gli impegni assunti dal Niger” e rassicurando “la comunità nazionale e internazionale riguardo all’integrità fisica e morale delle autorità deposte in conformità con i principi dei diritti umani”.
La preoccupazione di Tajani
Una situazione che viene seguita e monitorata a distanza anche dall’Italia, che nella giornata di mercoledì 26 luglio aveva mandato un messaggio d’allerta, tramite la Farnesina, a tutti i connazionali presenti sul territorio.
Il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani si è quindi detto preoccupato per la situazione: “Stiamo seguendo con preoccupazione gli eventi in Niger, Paese amico dell’Italia e decisivo per la stabilità del Sahel”.
“L’Italia condanna ogni ricorso alla violenza che metta in pericolo la democrazia” le parole del ministro su Twitter.
La richiesta di Usa e Onu
Alla notizia del golpe è arriva immediata la presa di posizione degli Stati Uniti che hanno chiesto la liberazione del presidente Bazoum. Il 63enne, secondo quanto riferito dal segretario di Stato americano Antony Blinken, è in contatto con gli Usa e appoggiato dalla Casa Bianca come “presidente democraticamente eletto“.
Anche l’Onu ha condannato il colpo di Stato, con il segretario generale Guterres che ha condannato con la massima fermezza “qualsiasi tentativo di prendere il potere con la forza e di minare il governo democratico”.
Dall’Ue, invece, la richiesta che Bazoum possa riacquistare quanto prima la libertà.