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CRONACA NERA

Giulia Cecchettin morta dissanguata, accoltellata e presa a calci "con inaudita ferocia" da Filippo Turetta

I dettagli della "feroce" aggressione di Filippo Turetta ai danni di Giulia Cecchettin: cosa è successo a partire dalle 23 di sabato 11 novembre

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Sono emersi nuovi agghiaccianti dettagli sull’aggressione mortale di Filippo Turetta ai danni di Giulia Cecchettin, un’aggressione avvenuta in due atti. Le nuove scoperte sono emerse dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Venezia.

La descrizione di Filippo Turetta fatta dal giudice

Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Venezia, come riportato da ‘La Repubblica’, si legge che l’aggressione è stata “di inaudita ferocia“.

Filippo Turetta, accusato dalla Procura di omicidio aggravato e sequestro di persona, è descritto come un soggetto “totalmente imprevedibile“, autore di un “gesto folle e scellerato“, che potrebbe ripetere “nei confronti di altre donne“.

Fiori, palloncini e biglietti all’esterno dell’abitazione di Giulia Cecchettin a Vigonovo.

La ricostruzione dell’aggressione di Filippo Turetta a Giulia Cecchettin

La ricostruzione della sequenza dell’omicidio, descritta nelle carte, prende il via alle 23,18 di sabato 11 novembre: Giulia Cecchettin e Filippo Turetta erano andati al centro commerciale di Marghera, cenando con un panino. Una Fiat Grande Punto nera arriva nel parcheggio dell’asilo di viale Aldo Moro, vicino all’abitazione della ragazza. Qua il giovane colpisce Giulia con violenza, forse servendosi anche di un coltello: a terra rimangono le macchie di sangue e i carabinieri troveranno un coltello da cucina lungo 21 centimetri e privo del manico.

Proprio quella sera un residente sente una voce di ragazza chiedere aiuto e urlare “Così mi fai male”. Vede una persona calciare una sagoma a terra e una Punto nera andare via.

Filippo Turetta trascina la ragazza in auto e la porta nella zona industriale di Fossò. Sono le 23,29. La studentessa riesce a uscire dall’auto, tentando di scappare. L’ex fidanzato la insegue. Le telecamere di due ditte della zona inquadrano una persona che fugge e l’altra, più veloce, che la raggiunge, la butta a terra, le fa sbattere la testa sul marciapiede. Giulia Cecchettin non si muove più. Rimane un’altra chiazza di sangue e, lì vicino, altre ancora. Gli specialisti dell’Arma trovano anche del nastro adesivo argentato, forse utilizzato in precedenza per non far gridare la vittima.

Filippo Turetta carica di peso in macchina il corpo di Giulia Cecchettin e, 2 ore dopo, lo abbandona, ormai inerme, tra le rocce di un’area di montagna lungo Pian delle More, a due ore di strada.

Le annotazioni del medico legale su Giulia Cecchettin

‘La Repubblica’ riporta anche le annotazioni del medico legale sul corpo di Giulia Cecchettin: la ragazza ha tentato di difendersi. Presenta ferite ovunque: dalla testa alle mani, passando per le braccia. In base a quanto scritto dai magistrati, è morta per uno “shock emorragico“, a causa della perdita di tanto sangue.

Dall’analisi degli orari, la vita della studentessa sarebbe finita in mezz’ora: alle 23,18 sono state udite le sue grida d’aiuto nel parcheggio vicino casa, a Vigonovo, mentre alle 23,50 la Grande Punto ha lasciato la zona industriale di Fossò diretta verso la Provinciale. Quaranta minuti dopo la mezzanotte, Turetta ha raggiunto il Trevigiano, diretto verso il lago di Barcis.

Fonte foto: ANSA / X Matteo Salvini
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