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Giudice del processo per stupro contro Ciro Grillo trasferito: udienza a rischio, sorpresa Giulia Bongiorno

Uno dei tre giudici del collegio di Tempio Pausania ha ottenuto il trasferimento, una notizia che potrebbe fare ricominciare il processo da capo

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Rischia di dover ripartire da capo il processo per stupro di gruppo a carico di Ciro Grillo, figlio di Beppe Grillo, e dei suoi tre amici, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Uno dei tre giudici del collegio, Nicola Bonante, ha ottenuto il trasferimento al Tribunale di Bari e se non dovesse ricevere l’applicazione al dibattimento fino alla fine del processo, il caso potrebbe essere ridiscusso da zero. La decisione spetta al Consiglio superiore della magistratura e al ministero della Giustizia, ma intanto, come riportato da ‘Adnkronos’ l’avvocato Giulia Bongiorno, che rappresenta la presunta vittima, è rimasta spiazzata da questa possibilità.

La reazione dell’avvocato Bongiorno

La notizia arriva a pochi giorni da una nuova udienza in programma nell’aula del Tribunale di Tempio Pausania il 10 luglio, quando dovrebbero essere analizzati i circa 40 terabyte di dati tra foto, chat, video, scambi di messaggi e tabulati telefonici estrapolati dal consulente informatico della Procura, insieme a quelli degli esperti nominati dalla difesa e dalle parti civili.

Il Tribunale di Tempio Pausania dove è in corso il processo

Non ne sapevamo nulla” ha detto presa in contropiede Giulia Bongiorno, legale della ragazza italo-norvegese che quattro anni fa avrebbe subito la violenza sessuale da parte del gruppo in Costa Smeralda.

Il caso

La ragazza, all’epoca 19enne, è stata sentita più volte dagli inquirenti, ai quali ha riportato i dettagli di ciò che accadde quella notte del 16 luglio 2019 nella villa in Costa Smeralda di Beppe Grillo.

La presunta vittima ha detto di essere stata costretta a un rapporto sessuale con uno dei ragazzi e poi essere stata violentata anche dagli altri tre per “cinque o sei volte”.

Dal canto loro, i tre quattro ragazzi hanno sempre respinto le accuse raccontando che il rapporto di gruppo con la giovane fosse “consenziente”.

L’accusa

Una tesi contrapposta a quella dell’accusa, rappresentata in aula dal procuratore Gregorio Capasso, secondo il quale la studentessa sarebbe stata “costretta ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box del bagno”, “afferrata per la testa a bere mezza bottiglia di vodka” e “costretta ad avere rapporti di gruppo” dai quattro giovani indagati che hanno “approfittato delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica” di quel momento.

Le indagini chiuse per due volte avrebbero accertato che la “lucidità” della vittima “risultava enormemente compromessa” quando è stata “condotta nella camera matrimoniale dove gli indagati” l’avrebbero costretta ad avere “cinque o sei rapporti” sessuali.

Sentita dai pm durante le indagini ma anche al processo, la madre di Ciro Grillo e moglie del comico genovese Parvin Tadjik, ha sempre raccontato che quella sera dormiva nell’appartamento accanto a quello in cui si sarebbe consumato lo stupro, dicendo di non essersi accorta di niente.

Fonte foto: Ansa/Instagram Ciro Grillo

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