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Interrogatorio fiume di Giovanni Toti, oltre 100 domande dopo l'arresto: "Ogni euro destinato alla politica"

Giovanni Toti, governatore della Liguria agli arresti domiciliari per corruzione dallo scorso 7 maggio, protagonista di un interrogatorio fiume

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

È durato più di otto ore l’interrogatorio del governatore della Liguria Giovanni Toti, sentito dai pm di Genova nella caserma della Guardia di Finanza, all’interno del porto. Presentatosi attorno alle 10.45, il presidente ha risposto a oltre 100 domande, tra finanziamenti ricevuti da alcuni imprenditori e su quanto emerso dalle indagini sul presunto voto di scambio. Il governatore è agli arresti domiciliari dallo scorso 7 maggio, con l’accusa di corruzione. Nel frattempo si fanno strada voci sempre più insistenti sulle sue dimissioni.

La memoria consegnata da Toti

Nella sua memoria, consegnata ai pubblici ministeri durante l’interrogatorio investigativo, Giovanni Toti ha sottolineato che “ogni euro incassato ha avuto una destinazione politica“.

“Nessun contributo ha prodotto arricchimento o utilità personale a me, agli altri appartenenti al mio partito o a terzi privati” ha spiegato.

Nella memoria difensiva si legge anche: “Non è mia intenzione sottrarmi al Vostro esame, ma oggi, così come in futuro, vi è da parte mia. la ferma volontà di collaborare, con trasparenza ed onestà, alla ricostruzione della Verità nel supremo interesse della Giustizia, per restituire alla mia figura di uomo e di servitore dello Stato la Dignità che ho costantemente cercato di preservare”.

L’arrivo di Giovanni Toti nella caserma della GdF

Giovanni Toti è arrivato nella caserma della Guardia di Finanza di Molo Giano, all’interno del porto di Genova, intorno alle 10:45.

Il governatore è entrato dal varco di via dei Pescatori, alla Foce: la zona era stata interdetta ai giornalisti.

L’arrivo in caserma di Giovanni Toti, per l’interrogatorio

L’interrogatorio fiume del presidente della Regione Liguria

L’interrogatorio a Giovanni Toti si è tenuto nella sede del Roan, il Reparto operativo aeronavale delle Fiamme gialle ed è iniziato alle ore 11.

Alcuni giorni prima, il 10 maggio, davanti al giudice per le indagini preliminari (gip) si era avvalso della facoltà di non rispondere.

Questa volta, invece, il presidente della Regione Liguria sembra abbia risposto alle domande dei sostituti procuratori, Luca Monteverde e Federico Manotti, e dl procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati, in un interrogatorio fiume che si è protratto fino a sera.

Secondo quanto riferito da Askanews sarebbero oltre 100 le domande poste all’indagato dagli inquirenti, che gli avrebbero chiesto soprattutto chiarimenti sui finanziamenti ricevuti da alcuni imprenditori e su quanto emerso dalle indagini sul presunto voto di scambio.

Il governatore, agli arresti domiciliari nella sua villetta di Ameglia (La Spezia) dallo scorso 7 maggio, è accusato di corruzione nell’ambito della maxi-inchiesta della Procura di Genova che vede coinvolti, tra gli altri, anche l’imprenditore Aldo Spinelli.

La lunga durata dell’interrogatorio alimenta le voci di ipotetiche dimissioni da presidente della Regione Liguria.

La reazione di Salvini all’arresto di Giovanni Toti

Proprio nei minuti in cui era in corso l’interrogatorio di Giovanni Toti, Matteo Salvini ha commentato la vicenda legata all’arresto del governatore della Liguria.

Lo ha fatto dal Festival dell’Economia di Trento (in cui è stato fischiato da alcuni attivisti):

 “Penso che sia innocente per l’esperienza e il lavoro svolto in questi anni alla guida della Regione Liguria. E mi pongo una domanda: era necessario l’arresto di un Governatore a un mese dalle elezioni per episodi avvenuti l’anno prima?”.

Le dimissioni chieste da Elly Schlein

Intervistata a L’aria che tira su La7, Elly Schlein ha invitato Giovanni Toti a rassegnare le dimissioni.

La leader del Pd ha dichiarato:

“Quello che emerge in Liguria è estremamente grave, c’è una rete di corruzione, poi sulle responsabilità penali individuali non sta a noi esprimere un giudizio, lasciamo lavorare la magistratura, ma chiediamo le dimissioni di Toti da governatore perché c’è una questione di opportunità politica che viene prima della sentenza, la Liguria non può restare appesa“.

Fonte foto: ANSA

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