Giovanna Botteri e la figlia che le salvò la vita in Afghanistan, il racconto della giornalista in pensione
La giornalista Giovanna Botteri, andata recentemente in pensione, ha raccontato l'episodio sulla morte scampata grazie alla figlia. Ma in quell'occasione a morire fu Maria Grazia Cutuli
Giovanna Botteri è sopravvissuta a morte certa in Afghanistan grazie alla figlia, con una chiamata che ha permesso alla giornalista oggi in pensione di salvarsi. A raccontarlo al Corriere della Sera, è stata la stessa ex inviata della Rai che ha svelato un dettaglio su quanto successo poche ore prima dell’uccisione della collega Maria Grazia Cutuli con la quale si muoveva spesso a Kabul.
- Botteri sopravvissuta grazie alla figlia
- La morte della collega Maria Grazia Cutuli
- La paura di Botteri in Cina col Covid
Botteri sopravvissuta grazie alla figlia
In una lunga intervista concessa al Corriere, Giovanna Botteri ha ripercorso la sua carriera appena conclusa. A 67 anni, infatti, la giornalista è appena andata in pensione e ha salutato la Rai.
Storica inviata della tv di Stato, Botteri ha svelato di essere sopravvissuta in Afghanistan grazie alla figlia. Sottolineando come “il fatto di avere una bambina è stato importante perché un figlio ti riporta sempre alla realtà” e che l’obiettivo è sempre “tenere la testa lucida” per “tornare a casa viva”, la giornalista ha raccontato un episodio della carriera.
È quello relativo alla morte della collega Maria Grazia Cutuli, inviata del Corriere. Sarah, la figlia di Botteri, la sera prima della morte della donna l’aveva chiamata in lacrime chiedendo il ritorno della mamma.
“L’ha detto, e sono tornata. La sera mi ha chiamato la mia Sarah piangendo e io non mi sono aggiunta al convoglio di Maria Grazia, ho preso un’auto per l’aeroporto, per tornare a Roma. E mi sono salvata, la vita è incredibile” ha raccontato.
La morte della collega Maria Grazia Cutuli
Maria Grazia Cutuli è morta il 19 novembre 2001 in Afghanistan, uccisa mentre si trovava nei pressi di Sarobi vicino Kabul. Giornalista del Corriere, dopo gli attentati dell’11 settembre di New York, venne inviata proprio in Afghanistan per seguire il conflitto.
E a novembre, mentre si trovava a circa 40 chilometri dalla capitale afghana, fu assassinata insieme all’inviato di El Mundo Julio Fuentes e a due corrispondenti dell’agenzia Reuters, l’australiano Harry Burton e l’afghano Azizullah Haidari. L’autopsia rivelò che ad uccidere la donna furono dei colpi d’arma da fuoco alla schiena.
Nelle indagini negli anni successivi venne condannato Reza Khan e successivamente anche altri due afghani accusati di omicidio e rapina
La paura di Botteri in Cina col Covid
Ma oltre alla morte scampata in Afghanistan, la carriera di Giovanna Botteri è stata segnata da numerosi episodi. Non per ultimo quello del Covid, proprio mentre si trovava in Cina.
“Si parlava solo mandarino e non inglese, quando percorrevo il tratto di strada da casa all’ufficio avevo il terrore che mi fermassero per strada: ti provavano la febbre e se ne avevi anche poca , ti mandavano in un “Covid centre” e sparivi” il racconto.