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Giorgia Meloni tuona su chi parla di un imminente arrivo di un governo tecnico: lo sfogo all'Euro Med 9

Sale lo spread e da Malta la presidente del Consiglio allontana lo spettro di un governo tecnico

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Giorgia Meloni, a Malta, nel corso di un punto stampa a La Valletta dove sta partecipando ai lavori dell’Euro Med 9, ha provato a difendere il suo operato alla luce dello spread che sta salendo in modo allarmante. La premier ha anche allontanato lo spettro della possibilità dell’insediamento di un governo tecnico.

Meloni tira di mezzo la sinistra: “Hanno già la lista ministri”

“Lo spread che sale? Questa preoccupazione la vedo soprattutto nei desideri di chi immagina che un governo democraticamente eletto che sta facendo il suo lavoro che ha stabilità e una maggioranza forte, debba andare a casa per essere sostituito da un governo che nessuno ha scelto”. Così Giorgia Meloni da Malta.

“A me diverte molto il dibattito – ha aggiunto con una punta di ironia -, già si fanno i nomi dei ministri e dei governi tecnici. I soliti noti vorrebbero il governo tecnico e la sinistra ha già la lista ministri“.

Giorgia Meloni all’Euro Med 9

“Temo che questa speranza non si tradurrà in una realtà – ha continuato – l’Italia rimane solida e ha una previsione di crescita superiore alla media europea anche per il prossimo anno, superiore alla Francia e alla Germania. Ma dopo aver letto alcuni titoli gli investitori hanno letto anche la Nadef, che racconta dei numeri seri in previsione di una legge di bilancio estremamente seria”.

La premier: “Il governo tecnico lo sostiene chi ha fatto il Superbonus?”

La premier ha anche lanciato una stilettata al Movimento 5 Stelle, particolarmente critico in questi giorni nei suoi confronti: “Ma il governo tecnico da chi dovrebbe essere sostenuto, da quelli del Superbonus?”, si è chiesta Meloni, riferendosi a una delle misure simbolo del M5s.

“È lì – ha proseguito – che vedo un problema per i conti pubblici italiani, non in chi le poche risorse che ha le spende per metterli nei redditi più bassi senza lasciare voragini per chi viene dopo”.

La presidente del Consiglio ha provato a tranquillizzare, assicurando che il governo sta bene seppur “la situazione è complessa”.

E ancora: “Lo spread che lanciate come se fosse la fine del Governo Meloni stava adesso a 192 punti, ottobre scorso 250, durante l’anno precedente al nuovo governo è stato più alto e i titoli dei giornali non li ho visti. So leggere la politica e so leggere la realtà: la sinistra continui a fare la lista dei ministri del governo tecnico che noi intanto governiamo”.

Migrazione, Meloni: “Convergenza condivisa”

Capitolo immigrazione.  La Meloni ha detto che le sembra che ci sia la volontà di affrontare la questione “con serietà, con concretezza e con velocità”.

“Sono stata molto chiara nell’esporre l’impatto che sta avendo sull’Italia, la discussione è ruotata intorno a questo. La convergenza è totalmente condivisa”, ha spiegato. Quindi ha aggiunto: “Stiamo cercando di fare dei passi concreti in alcune direzioni, come sulla politica dei rimpatri, che è un lavoro che deve essere fatto a livello europeo per essere davvero efficace”.

Inoltre ha sostenuto che si deve riprendere con forza il partenariato con la Tunisia che “sta dando segnali di collaborazione molto importanti: anche su questo bisogna essere concreti, mi pare che le risorse finalmente stiano arrivando e questo può essere un modello da utilizzare per i Paesi del nord Africa”.

Il contrattacco sulle Ong

“L’Italia – ha dichiarato sempre la premier -, in risposta alla proposta tedesca sul Patto di migrazione e asilo, potrebbe presentare un emendamento che prevede che la responsabilità dell’accoglienza dei migranti sia del paese della Ong che li trasporta”.

“Io capisco la posizione del governo tedesco, ma a quel punto se loro vogliono tornare indietro sulle Ong, allora noi proponiamo un altro emendamento in forza del quale il Paese responsabile dell’accoglienza dei migranti che vengono trasportati su una nave di una Ong, deve essere quello della bandiera della nave dell’Ong. Capisco la posizione degli altri ma non si può fare la solidarietà con i confini degli altri”, ha concluso la presidente del Consiglio.

Fonte foto: ANSA

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