Giorgia Meloni querela Daniele Fabbri: cosa aveva detto il comico e il retroscena sull'avvocato della premier
Giorgia Meloni ha querelato il comico Daniele Fabbri per alcune espressioni utilizzate in un podcast: l'avvocato della premier era Delmastro
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha intrapreso un’azione legale contro il comico Daniele Fabbri per alcune espressioni utilizzate in un suo podcast satirico nel 2021. In quell’episodio, Fabbri aveva definito Meloni con termini come “peracottara”, “puzzona” e “caccolosa”. La querela è stata notificata al comico nell’estate del 2023, con una richiesta di risarcimento danni di 20mila euro da parte della premier.
La denuncia di Giorgia Meloni
Giorgia Meloni, ha querelato il comico Daniele Fabbri per alcune espressioni utilizzate nel suo podcast satirico “Contiene Parolacce”, registrato nel 2021.
Tra i termini contestati figurano “peracottara”, “puzzona” e “caccolosa”, riferiti alla leader di Fratelli d’Italia nel contesto di una puntata in cui Fabbri ironizzava sugli insulti sessisti ricevuti dalla premier. La querela, presentata nel 2023, prevede una richiesta di risarcimento danni di 20mila euro.
L’aspetto che ha attirato l’attenzione mediatica è il ruolo di Andrea Delmastro Delle Vedove, attuale sottosegretario alla Giustizia e all’epoca avvocato di Giorgia Meloni.
Le dichiarazioni di Daniele Fabbri
Come detto, l’episodio incriminato risale al 2021, quando Daniele Fabbri pubblicò una puntata del suo podcast “Contiene Parolacce”, in cui affrontava il tema degli insulti sessisti rivolti a Giorgia Meloni. Nel tentativo di sottolineare come fosse possibile criticare un personaggio pubblico senza ricorrere ad attacchi misogini, il comico utilizzò termini volutamente infantili, come “peracottara” e “puzzona”.
Secondo la querela depositata successivamente, tali espressioni avrebbero arrecato “gravi offese” alla leader di Fratelli d’Italia, causando anche un danno d’immagine e “danni alla psiche”.
Nel 2023, due anni dopo la pubblicazione del podcast, Fabbri ha ricevuto una notifica giudiziaria in cui gli veniva comunicata la querela e la richiesta di un risarcimento pari a 20mila euro. Il comico ha reso nota la vicenda sui suoi canali social, bollando il tutto come un atto intimidatorio nei confronti della satira, portato avanti da chi pare vedere il politicamente corretto come il diritto di insultare senza farsi insultare.
Il ruolo di Andrea Delmastro
Un dettaglio significativo della vicenda è che, al momento della querela, l’avvocato di Giorgia Meloni era Andrea Delmastro Delle Vedove, esponente di Fratelli d’Italia e attuale sottosegretario alla Giustizia. Delmastro, da sempre vicino alla premier, ha seguito diverse cause legali per suo conto prima di assumere incarichi governativi.
Particolare anche la scelta di tirare in ballo “danni alla psiche”, prontamente sottolineata dal comico sui propri social: “Giorgia Meloni è una persona fragile e delicata, e non l’urlatrice rabbiosa e aggressiva che pensavamo, quella è solo una facciata: la vera Giorgia Meloni è stata ferita nei suoi sentimenti da paroline che non offendono più nessuno manco in terza elementare”.
Il comico prosegue poi ironicamente: “Chiedo scusa a tutti gli italiani, perché se mai la Meloni avesse fatto qualcosa di brutto durante il suo governo, è colpa mia che l’ho traumatizzata. È uno scandalo che riguarda tutti, perché se ‘puzzona’ diventa querelabile, non le si può più dire nulla, perché qualsiasi critica è più grave di ‘puzzona’”.