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Giorgia Meloni contestata al Festival dell'Economia di Trento, urla contro la premier: "Assassina"

Giorgia Meloni contestata al suo arrivo al Festival dell'Economia di Trento, urla e slogan contro la premier

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Urla contro la premier. Venerdì 24 maggio Giorgia Meloni è stata contestata per strada, al suo arrivo al Teatro Sociale di Trento dove ad attenderla c’era Maria Latella, per un’intervista al Festival dell’Economia. Qualche applauso, ma anche urla e slogan come “Torna a casa” e “Assassina“.

Giorgia Meloni contestata a Trento

Giorgia Meloni, ospite del Festival di Trento, al suo arrivo al Teatro Sociale è stata accolta da alcuni sostenitori, ma anche da diversi contestatori, assiepati dietro alcune transenne.

La Questura, infatti, aveva previsto un dispositivo di sicurezza rafforzato chiudendo la piazza retrostante la sede dell’evento.

Giorgia Meloni al suo arrivo, in auto, al Festival di Trento

Dei manifestanti, radunatisi in piazza Dante, a breve distanza, hanno esibito striscioni contro la guerra e il Governo, scandendo “Meloni torna a casa” e urlandole anche “Assassina”.

Cos’ha detto la premier al Festival di Trento

Giorgia Meloni, intervistata dalla giornalista Maria Latella, ha risposto a domande su varie tematiche, dal passo indietro sul Redditometro alla cosiddetta TeleMeloni.

Redditometro

La premier ha detto di aver sospeso la norma “perché la voglio vedere meglio“, sottolineando che “bisogna ragionare nel merito sulla norma migliore che sia efficace sulla grande evasione, sui fatti intollerabili, e per garantire il cittadino”.

Perché, ha aggiunto, “una cosa è colpire i casi intollerabili, gente che gira col Ferrari e si dichiara nullatenente, un’altra cosa è inserire nell’ordinamento un’altra norma che vessa il cittadino”.

Giorgia Meloni ha poi sottolineato come il 2023 sia stato “l’anno record nel recupero di evasione fiscale in Italia” e “buona parte è arrivato come versamento spontaneo, perché se lo Stato è percepito come giusto, poi è ingiusto aggirarlo, ho scommesso su questo” e per ora “la scommessa è stata vinta“.

Superbonus

La presidente del Consiglio ha poi giustificato la stretta al Superbonus perché “io non ho bisogno di fare cassa, ma di limitare l’emorragia perché i nostri conti non la reggono e non produce quanto promesso a livello di Pil”.

Poi ha proseguito dicendo che “quello che stiamo facendo per molti è impopolare, ma quando si viaggia a costi di 220 miliardi di euro, come il Pnrr, per ristrutturare il 4% degli immobili, una stretta la devi mettere altrimenti rischi di andare fuori controllo”.

Premierato

“Ne vale la pena” di fare il premierato, “è una riforma necessaria in Italia” e “o la va o la spacca: ma nessuno mi chieda di scaldare la sedia o stare qui a sopravvivere, non sarei la persona giusta per ricoprire questo incarico”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite del Festival dell’economia a Trento.

Attacco a Schlein su lavoro e salario minimo

Per quel che riguarda i salari, Meloni ha lanciato una stoccata a Elly Schlein, segretaria del Pd: “Sono fiera che in un anno e mezzo abbiamo fatto ricrescere i salari. Quando siamo arrivati al Governo i lavoratori che attendevano il rinnovo del contratto erano il 54%, oggi sono il 35%“.

Sul salario minimo ha poi spiegato di temere che “non dia la risposta che si sta cercando: noi abbiamo un’altissima contrattazione sindacale. In buona parte i contratti hanno una retribuzione oraria più alta di 9 euro. Quante possibilità ci sono che siano più i lavoratori che vedono abbassarsi il salario rispetto a quelli che se lo vedrebbero aumentati“.

Assegno unico

Sulla procedura d’infrazione aperta dalla Commissione dell’Unione europea nei confronti dell’Italia per quel che riguarda l’assegno unico, Giorgia Meloni ha risposto: “L’Ue dice che se vogliamo mantenerlo dobbiamo riconoscerlo anche ai lavoratori comunitari e potenzialmente anche a quelli extracomunitari anche con figli in patria. Se dovessi seguire quanto dicono, non potrei permettermelo più e poi si i presterebbe a truffe. Questo è uno strumento importante” per cui “intendo dare battaglia” perché sono “procedure di infrazione folli“.

Tele-Meloni

Sulla cosiddetta Tele-Meloni, la premier ha affermato che si tratta di una “fake news”, aggiungendo che “al Tg1 sono ultima in classifica rispetto ai miei predecessori a partire da Renzi. Il problema non è che c’è Tele-Meloni, ma che non c’è più Tele-Pd“.

L’apertura a Marine Le Pen

Quindi, l’apertura a Marine Le Pen in vista delle elezioni Europee.

Meloni ha affermato che “ci sono dei punti in comune, è evidente, sul contrasto all’immigrazione illegale, sull’approccio alla transizione verde, sulla difesa della identità europea”.

Poi, però, ha garantito che  “non c’è in vista alcuna forma di unificazione fra il partito conservatori e Id”.

Fonte foto: ANSA

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