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Gino Cecchettin difende il padre di Filippo Turetta: "Non dovremmo accanirci, dovremmo aiutare la famiglia"

Nel corso di un evento a Rimini, Gino Cecchettin ha rivelato di essere in contatto con Nicola Turetta, padre dell'assassino della figlia

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

Gino Cecchettin, padre di Giulia, la giovane di 22 anni uccisa a novembre dall’ex fidanzato Filippo Turetta, ha rivelato di essere in contatto con Nicola Turetta, padre dell’assassino della figlia. Cecchettin ha partecipato alla rassegna La Terrazza della Dolce Vita a Rimini, dove ha discusso della recente pubblicazione delle intercettazioni in carcere tra Filippo e il padre.

Gino Cecchettin e le parole di Nicola Turetta

Sebbene non ritenga opportuno giudicare l’operato di Nicola Turetta, Cecchettin ha espresso la sua opinione sull’inutilità di divulgare tali conversazioni.

Come riporta Tgcom24, secondo Cecchettin, la pubblicazione delle intercettazioni è priva di valore e non apporta nulla di positivo. Dopo il dolore immenso per la perdita della figlia Giulia, tutto il resto appare insignificante.

Alcune copie del libro “Cara Giulia” scritto da Gino Cecchettin

Ha inoltre sottolineato che alcune notizie del passato non avrebbero dovuto essere divulgate, poiché non contribuiscono a migliorare la situazione o a portare conforto.

La difesa del padre di Filippo Turetta

In una lunga intervista concessa al Corriere della Sera, Gino Cecchettin è poi tornato sulla questione delle intercettazioni.

Di fatto, ha difeso Nicola Turetta dichiarando che “quello che come società tutti noi, nessuno escluso, dovremmo fare è aiutare la famiglia Turetta. Questo dovrebbe essere il nostro dovere: aiutare un uomo che sta vivendo un momento di grande difficoltà, non accanirci contro di lui“.

Il libro Cara Giulia

Dopo l’omicidio della figlia, Gino Cecchettin ha pubblicato il libro Cara Giulia e ha avviato un progetto per aiutare le donne vittime di violenza. Ha creato una fondazione con l’obiettivo di sensibilizzare e supportare chi già opera sul territorio in favore delle vittime.

La fondazione mira a creare una rete di professionisti per intervenire nelle scuole, sensibilizzando i giovani sulla violenza di genere e aiutandoli a riconoscere le relazioni tossiche.

I primi risultati della fondazione sono già visibili. Cecchettin ha raccontato di un giovane che, ispirato dalla storia di Giulia, ha riconosciuto di avere problemi da affrontare, potenzialmente evitando di diventare un futuro aggressore.

Per Cecchettin, ogni vita salvata è un passo avanti, e il suo obiettivo è azzerare il numero di femminicidi.

La foto e le lacrime

Durante l’evento di Rimini, Cecchettin si è commosso nel rivedere una foto che lo ritrae con Giulia a Padova il giorno del suo 22esimo compleanno, l’ultimo festeggiato insieme.

Questo ricordo ha evidenziato ulteriormente il dolore per la perdita di una figlia amata e il desiderio di prevenire future tragedie simili.

Fonte foto: ANSA

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