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Gasdotto Nord Stream, le perdite dai tubi fanno aumentare i prezzi delle bollette: quanto costa ora il gas

I gasdotti Nord Stream, che collegano Russia ed Europa, stanno subendo perdite: le conseguenze ambientali ed economiche, con un occhio alle bollette

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Un attentato vero e proprio. È questo il pensiero dell’Occidente dopo le esplosioni e le fughe di gas sotto l’acqua del Mar Baltico tra Danimarca e Svezia. Da lì, infatti, passa il gasdotto che collega la Russia e l’Europa, ormai fermo per la guerra in Ucraina, le sanzioni a Mosca e i ricatti del Cremlino. Il problema è che i gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 stanno sprigionando gas che sta facendo ribollire la superficie di quel tratto di mare, come testimoniano le immagini che hanno fatto il giro del mondo. Oltre alle conseguenze ambientali, anche quelle economiche: il prezzo dell’energia sta salendo alle stelle.

Prezzo alle stelle

L’Europa continua a indagare sulle misteriose perdite del Nord Stream: va precisato che gli incidenti non hanno alcun impatto sulla fornitura di gas, visto che i collegamenti non sono attualmente in uso.

I presunti sabotaggi, però, stanno creando ugualmente tensioni sui mercati dell’energia: i futures sul gas, mercoledì 28 settembre, sono schizzata a 205 euro al megawattora alla Borsa di Amsterdam. Un rialzo in avvio di seduta già oltre il 10%.

L’immagine del Mar Baltico, dopo le esplosioni sottomarine, esattamente sopra il gasdotto Nord Stream 2

Cosa è successo e perché si parla di sabotaggio

Al momento, cosa sia successo a 80 metri di profondità nel Mar Baltico non è ancora chiaro.

La politica dell’Occidente però, ha le idee chiare: il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha scritto su Twitter che “gli atti di sabotaggio Nord Stream sembrano essere un tentativo di destabilizzare ulteriormente l’approvvigionamento energetico dell’Ue. Abbiamo bisogno di un’indagine urgente e approfondita. Coloro che hanno perpetrato questo atto saranno ritenuti pienamente responsabili e obbligati a pagare. I nostri sforzi per diversificare l’approvvigionamento energetico rispetto al gas russo continuano”.

Gli fa eco Josep Borrell, Alto commissario per la Politica estera dell’Ue, secondo cui le perdite da due gasdotti sottomarini tra Russia e Germania “non sono una coincidenza”. Ha poi espresso “profonda preoccupazione” e chiedendo un’indagine, aggiungendo in un comunicato che “tutte le informazioni disponibili indicano che queste perdite sono il risultato di un atto deliberato”.

Le esplosioni

I sismologi danesi e svedesi hanno registrato due forti esplosioni in mare, attorno all’isola danese di Bornholm:

  • la prima alle 2:03 della notte tra domenica 24 settembre e lunedì 25 settembre, di magnitudo 1.9;
  • la seconda alle 19:04 di lunedì 25 settembre, di magnitudo 2.3.

Sono state successivamente scoperte tre falle nei gasdotti Nord Stream 1 e 2, che stanno sprigionando gas facendo ribollire la superficie di quel tratto di mare in aree che vanno dai 200 ai 1.000 metri di diametro, come testimoniano immagini che hanno fatto il giro del mondo.

La fuoriuscita, ha avvertito Copenaghen, durerà almeno una settimana.

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