Gasdotto Nord Stream 1, la Russia annuncia la chiusura a tempo indeterminato: stop al flusso verso l'Europa
La decisione di Gazprom dopo l'annuncio di un possibile tetto al prezzo del gas russo ha portato alla chiusura del gasdotto Nord Stream 1
Gazprom ha chiuso il gasdotto Nord Stream 1 a tempo indeterminato. Ufficialmente la scelta è dovuta a un importante guasto alla turbina della stazione di Portovaya, l’unica attualmente funzionante. Ma molti osservatori hanno letto la chiusura come una risposta di Putin al tetto al prezzo del petrolio russo deciso dai Paesi del G7 e alle parole di Ursula von der Leyen sulla necessità di una scelta simile per il gas che arriva da Mosca.
- Nord Stream 1, Gazprom annuncia la chiusura
- Siemens: non era necessario chiudere il Nord Stream 1
- Nord Stream 1, la chiusura dopo le minacce
Nord Stream 1, Gazprom annuncia la chiusura
Rimasto chiuso per tre giorni, il gasdotto Nord Stream 1 avrebbe dovuto riaprire il 3 settembre. Il nuovo annuncio di Gazprom, invece, parla di chiusura per un tempo indefinito a causa di una perdita di petrolio nella turbina che pompa il gas verso la Germania.
Se secondo Gazprom si tratta di un guasto importante, Siemens Energy – che si occupa della manutenzione – è di tutt’altro avviso. “Simili perdite normalmente non impediscono il funzionamento della turbina e possono essere sigillate sul posto. È una procedura di routine”, ha scritto la società in una nota.
Siemens: non era necessario chiudere il Nord Stream 1
La stessa Siemens Energy ha aggiunto che, in passato, simili perdite non avevano portato all’interruzione delle operazioni. Per questo motivo la decisione di Gazprom sembra avere quasi esclusivamente un sapore politico.
Nella giornata di oggi i ministri delle Finanze dei Paesi G7 avevano raggiunto un accordo per fissare un tetto al prezzo del petrolio proveniente dalla Russia.
Mosca aveva minacciato di fermare i flussi verso i Paesi che avevano aderito al tetto dei prezzi.
Nord Stream 1, la chiusura dopo le minacce
Una minaccia arrivata dal vice capo del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev dopo le parole della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
Quest’ultima, durante un intervento in Baviera, ha detto che i tempi sono maturi per imporre un tetto al prezzo del gas russo. La scelta della Russia è stata censurata dall’Europa e dalla Germania, che hanno parlato di “inaffidabilità” di Mosca.
“Il ricatto russo è ormai chiaro a tutti – ha detto il ministro per la Transizione energetica Roberto Cingolani – è una partita a poker, la Russia non può sospendere all’improvviso le forniture perché non ha altri gasdotti dove mettere il gas per venderlo altrove”.