Gas, accordo Italia-Congo: così Draghi si sta smarcando rapidamente dalla dipendenza delle forniture di Putin
L'Italia stringe un altro accordo in Africa per nuove forniture di gas: così Draghi cerca di annullare la dipendenza dalla Russia
L’Italia sta organizzando un piano b per smarcarsi dalla dipendenza del gas russo. Dopo l’accordo firmato pochi giorni fa con l’Angola, che ha dato il via ad una joint-venture per la produzione di materie prime (petrolio, gas naturale e gas naturale liquefatto) spingendo anche sulle fonti rinnovabili, nelle scorse ore il governo ha siglato anche con il Congo un contratto per aumentare le forniture.
L’esecutivo, rappresentato dai ministri degli Esteri Luigi Di Maio e della Transizione Ecologica Roberto Cingolani hanno firmato un’intesa che consentirà maggiori forniture per 5 miliardi di metri cubi di gas l’anno. I due membri del governo sono stati affiancati dall’ad di Eni Claudio Descalzi.
In particolare Descalzi ha messo la firma su una lettera d’intenti con il ministro degli idrocarburi del Congo Bruno Jean Richard Itoua nell’ambito dell’accordo tra i governi.
Gas, accordo tra Congo e Italia: “Oggi si apre una nuova strada”
“Si dice che tutto il mondo passa attraverso l’energia. Siamo felici di concludere accordo con l’Italia, e anche con Eni che qui si è dedicata anche in altri campi come la ricerca. Ma oggi si apre una strada nuova, quella della transizione energetica, una sfida che Eni è riuscita a cogliere”. Così il ministro congolese degli Esteri Jean-Claude Gakosso, nel corso della firma sull’accordo.
Prima di Angola e Congo, l’Italia ha stretto accordi con Algeria ed Egitto. E non è finita qua: a maggio è prevista un’intesa con il Mozambico. L’esecutivo targato Mario Draghi si sta muovendo velocemente per provare ad uscire il prima possibile dalla sua situazione di dipendenza dal gas russo, diversificando così il suo portafoglio di fornitori in un breve lasso di tempo.
Mario Draghi: il piano per smarcarsi rapidamente dalla dipendenza del gas di Putin
Lo stesso premier Mario Draghi ha ripetuto più volte che l’obiettivo principale è quello di non dipendere più da Mosca (dipendenza che poi ha riflessi anche sul piano politico). Per tali ragioni il presidente del Consiglio italiano avrebbe dovuto recarsi ieri a Luanda e oggi a Brazzaville per concludere altri contratti di fornitura. Il contagio di Covid lo ha bloccato. Da qui la decisione di affidare la missione diplomatica a Di Maio e Cingolani.
Con il fine di intensificare la cooperazione nel settore energetico, Palazzo Chigi sta utilizzando le ottime relazioni che il gruppo energetico italiano ha costruito in 69 anni di presenza in Africa, dove è leader sia in termini di produzione che di riserve.