Fratello di Elisa Claps contro l'arcivescovo di Potenza, la provocazione sul risarcimento e l'appello al Papa
Il fratello di Elisa Claps all'attacco dell'arcivescovo di Potenza Ligorio: le accuse e la provocazione sul risarcimento
“Continuano a costruire muri e fanno un’opera di rimozione sistematica della verità”. È la dura accusa che Gildo Claps rivolge alla Chiesa di Potenza e all’arcivescovo Salvatore Ligorio. Il fratello di Elisa Claps, la ragazza trovata morta nel 2010 nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, 17 anni dopo la scomparsa, continua ad attaccare l’alto prelato e lo provoca sul risarcimento.
- Il fratello di Elisa Claps contro l'arcivescovo di Potenza
- La provocazione sul risarcimento
- Una "sequela infinita di menzogne"
Il fratello di Elisa Claps contro l’arcivescovo di Potenza
“Impossibile ricucire” con l’arcivescovo di Potenza Ligorio. Così il fratello di Elisa Claps, Gildo, in una intervista al Corriere della Sera in cui si dice amareggiato per le parole dell’alto prelato, che ha escluso ogni coinvolgimento della Chiesa potentina nell’occultamento del corpo della ragazza.
L’arcivescovo si è detto pronto a ricomporre il dialogo con la famiglia Claps, una strada “impraticabile” invece secondo Gildo Claps.
L’uomo invoca l’intervento del Papa: “Noi parleremo solo con i livelli più alti del Vaticano per chiudere questa storia. Non riconosciamo nessun ruolo alla Chiesa di Potenza“.
La provocazione sul risarcimento
Per quanto riguarda la presunta richiesta di risarcimento, Gildo Claps afferma che si è trattato soltanto di “una provocazione, per inchiodare la Chiesa alle sue responsabilità“.
“Se hanno timore – spiega – che nel momento in cui dovessero ammettere le loro responsabilità possano essere chiamati a risarcire, noi non avanzeremo nessuna pretesa economica“.
“Facessero – continua – come ho fatto io: ho devoluto per intero il mio compenso per la consulenza alla sceneggiatura della fiction Per Elisa al progetto ‘Il cuore di Elisa nel cuore dell’Africa'”.
Si tratta di un progetto per la realizzazione di un ambulatorio medico in Congo, che verrà intitolato ad Elisa Claps: “Era il suo sogno. Lei diceva di voler fare il medico”.
Una “sequela infinita di menzogne”
Secondo il fratello di Elisa Claps, le parole dell’arcivescovo Ligorio sono “riuscite a sporcare anche la bellezza della piazza” della manifestazione di sabato 11 novembre a Potenza.
Gildo e la famiglia Claps continuano ad attaccare Ligorio e la Chiesa potentina: “Hanno combinato un pasticcio con le loro dichiarazioni dopo il ritrovamento del corpo di Elisa. Continuano a costruire muri e fanno un’opera di rimozione sistematica della verità, con una sequela infinita di menzogne“.
Claps accusa il vescovo anche di aver attaccato don Marcello Cozzi, che “è l’unico volto decente di questa Chiesa che ci ha accompagnato in questi anni”.
Sul dossier sulla storia di Elisa Claps annunciato dall’arcivescovo, il fratello dice di aspettarlo “con ansia”: “Hanno una sola verità assoluta ed è quella che dicono loro. Continuano a difendere don Mimì Sapia: hanno anche affisso una targa dentro la Trinità, mentre per Elisa non c’è un ricordo“.