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Sul caso Elisa Claps la chiesa di Potenza pubblicherà un dossier, l'arcivescovo: "Faremo chiarezza su dicerie"

L'arcivescovo della chiesa di Potenza ha fatto sapere che verrà pubblicato un dossier sulla scomparsa di Elisa Claps per "aiutare la gente a capire"

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La chiesa di Potenza sarebbe pronta a pubblicare un dossier sul caso di Elisa Claps. Lo fa sapere, in un’intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera‘, l’arcivescovo di Potenza Salvatore Ligorio. Lo scopo, spiega, sarebbe quello di “aiutare la gente a capire“. Il dossier, in particolare, conterrà “sentenze, documenti, allegati – aggiunge Ligorio – per fare chiarezza sulle polemiche, dicerie e false notizie che si sono susseguite in questi anni”.

Il dialogo con la famiglia Claps “lo abbiamo sempre auspicato”

Nelle parole affidate alle colonne del quotidiano, monsignor Ligorio sostiene che “siamo stati sempre disponibili alla collaborazione e i nostri sforzi sono stati sempre orientati nella ricerca della verità”.

Il riferimento è a quanto dichiarato da Gildo Claps, il fratello di Elisa, durante il presidio organizzato da ‘Libera‘ lo scorso 5 novembre contro la riapertura della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, dove nel 2010 – a distanza di 17 anni dalla scomparsa – venne ritrovato il corpo della 16enne.

Una foto di Elisa ClapsFonte foto: ANSA
Una foto di Elisa Claps tra le mani di una manifestante che lo scorso 5 novembre ha aderito al presidio organizzato da Libera

In quell’occasione, Gildo Claps aveva detto alla stampa che la famiglia, in più occasioni, avrebbe cercato il dialogo con la chiesa di Potenza, ma “c’è una chiusura totale nella curia potentina e purtroppo continuano con l’atteggiamento arrogante e supponente”, aveva aggiunto.

In replica a quelle parole, l’arcivescovo Salvatore Ligorio ci ha tenuto a evidenziare che “il dialogo con la famiglia Claps l’abbiamo sempre auspicato” e che “ci sono stati tanti incontri”, ma “quando eravamo sul punto di comprenderci, Gildo Claps ha continuato ad essere incomprensibilmente diffidente“.

A don Mimì Sabia “addebitate accuse improprie”

Nella stessa intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera‘, Ligorio ha aggiunto: “Loro vogliono le nostre scuse e ci chiedono di assumerci le responsabilità antecedente il fatto e dopo il fatto”.

L’arcivescovo di Potenza, inoltre, ammette che sulla vicenda Claps possa esserci stata “un po’ di confusione, una poco approfondita analisi”, ma precisa: “Pensare che siamo complici per quello che è accaduto, mi sembra ingeneroso“.

E, a questo proposito, parla dell’allora parroco della Trinità don Mimì Sabia. Pur non avendolo conosciuto, secondo Ligorio “se fosse realmente venuto a conoscenza che nel sottotetto della chiesa ci fosse stato un cadavere appartenente in questo caso ad Elisa, non sarebbe sopravvissuto neanche un minuto. Non avrebbe retto alla paura”.

Gli hanno addebitato accuse improprie“, aggiunge l’arcivescovo ricordando che in ogni caso “per cinque mesi, nel 2007, parte della Trinità è stata sotto sequestro” e quindi “la polizia poteva entrare e fare ogni tipo di attività investigativa“.

La riapertura della chiesa di Potenza

Le cose, come noto, sono andate diversamente. I resti del cadavere di Elisa Claps, infatti, sono stati ritrovati in quel sottotetto solo nel 2010: ben 17 anni dopo la scomparsa della ragazza avvistata per l’ultima volta il 12 settembre del 1993 proprio nella chiesa della Santissima Trinità.

Da allora la chiesa è rimasta chiusa. Sino al 24 agosto di quest’anno. A novembre, inoltre, si è tornato a celebrare messa all’interno della parrocchia. Da qui, l’opposizione della famiglia Claps alla riapertura della chiesa e il presidio organizzato da ‘Libera‘ lo scorso 5 novembre.

In quell’occasione don Ligorio è stato contestato da alcuni partecipanti. “Sono rimasto basito”, ha detto al ‘Corriere della Sera‘. “Perché tutti contro la Chiesa? Ci sono responsabilità anche di altri“, ha aggiunto spiegando che “riaprire al culto la Trinità era un momento atteso da tanti fedeli”.

potenza-elisa-claps-salvatore-ligorio Fonte foto: ANSA
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