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Fornero attacca Salvini a In Onda sulle pensioni: "Non le capisce". L'affondo sulle "schifezze" del leghista

Elsa Fornero contro Matteo Salvini a In Onda: l'ex ministra attacca il vicepremier sul tema pensioni mentre la Lega lavora alla Quota 41 light

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

Elsa Fornero, ex ministro del Lavoro e simbolo della contestata riforma pensionistica del governo Monti, ha rivolto pesanti critiche al vicepremier Matteo Salvini nel corso della trasmissione In Onda del 17 agosto. “Quale livello di incapacità esprime un politico che per anni ha promesso di cancellare la mia riforma delle pensioni alla prima riunione del Consiglio dei Ministri, e sono passati 12 anni?”, ha dichiarato Fornero.

Fornero attacca Salvini a In Onda

Nel corso del programma di La7′, l’ex ministro ha poi affermato: “Salvini ha partecipato a numerosi Consigli, adottando misure discutibili, ma sulle pensioni non ne capisce nulla“. Poi la bordata sulle “schifezze” che l’attuale vicepremier avrebbe approvato insieme al resto della maggioranza.

Le parole di Fornero arrivano in un momento cruciale per la Lega, che ha presentato una nuova proposta per riformare il sistema pensionistico.

Elsa Fornero, ex ministro del Lavoro del governo Monti

L’obiettivo dichiarato è sempre quello di superare la Legge Fornero, agevolando l’uscita anticipata dal lavoro, ma la strategia adottata stavolta punta a una “Quota 41 light”.

Riforma delle pensioni in vista

La proposta di Quota 41 light, elaborata da Salvini insieme al sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, prevede la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età.

La novità risiede nel calcolo dell’assegno pensionistico, che verrebbe effettuato esclusivamente con il metodo contributivo.

Questo comporta che l’importo della pensione sarebbe determinato unicamente dai contributi effettivamente versati durante la vita lavorativa, eliminando il sistema misto che attualmente combina il calcolo retributivo e contributivo per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996.

La scelta del metodo contributivo è volta a ridurre i costi della riforma, un aspetto cruciale per ottenere l’approvazione del governo, considerato che la versione originale di Quota 41 è stata giudicata insostenibile dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Le critiche dei sindacati

La proposta Quota 41 light sarà discussa a settembre con i sindacati, che però si sono già espressi negativamente.

La Cgil ha infatti criticato l’idea, evidenziando che l’applicazione del solo metodo contributivo potrebbe ridurre gli assegni pensionistici fino al 30%, penalizzando soprattutto i lavoratori con carriere discontinue.

Fonte foto: ANSA

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