Flotta russa nel Mar Rosso, le navi entreranno nel Mediterraneo per attraccare in Egitto: cosa sappiamo
Le navi della marina russa tornano a solcare il Mediterraneo. Non è un'operazione segreta, ma di ricarica. Direzione: Egitto e poi Siria
Alcuni giorni fa è stata avvistata la flotta russa nei pressi del canale di Sicilia. Alcune unità della Marina di Mosca sono in viaggio per ragioni ignote, anche se sembra siano dirette verso l’Egitto e forse la Siria.
Navi russe nel Mar Rosso
Da diversi giorni le navi della flotta russa sono in navigazione. Sono state avvistate nel Mar Rosso, insieme alle fregate occidentali e arabe che si contendono la difesa delle traffico civile dagli attacchi degli Houthi.
Si tratta dell’incrociatore Varyag e della fregata Maresciallo Shaposhnikov. Sono dotate di Vulcan e di uno scudo anti-aereo composto da 64 missili SA300. La coppia di navi stava proseguendo il viaggio oltre il Canale Suez, per entrare nel Mediterraneo.
Il passaggio nel Mediterraneo
Le navi russe hanno proseguito il viaggio nel Mediterraneo, verso il Canale di Sicilia e precisamente al largo di Pantelleria. Sono state avvistate altre tre navi (osservati anche aerei spia nel Mar Baltico): Ivan Gren, classe di nave da guerra anfibia, Alexander Otrakovsky e la petroliera Kola.
Di queste non si hanno altre informazioni in merito alle truppe e ai mezzi a bordo. Le due imbarcazioni Ivan Gren e Alexander Otrakovsky sono però capaci di trasportare e far sbarcare veicoli.
La direzione e la motivazione
Le ragioni della presenza delle navi russe nel Mediterraneo non sono note. Secondo quanto riporta Wired, non ci sono operazioni segrete in corso, ma fanno parte di un sistema di rifornimento tra Russia e Siria. Un movimento non nuovo, ma che prosegue dal 2011.
Dal 2022 però sono cambiate le rotte. La rotta dalla Crimea, occupata attraverso i Dardanelli in Turchia, non è più un percorso sicuro e la Russia è stata costretta a circumnavigare l’Europa, con un aumento del tempo di viaggio di circa tre settimane. Nei prossimi giorni è quindi previsti l’arrivo in Egitto, per poi raggiungere le stazioni di ricarica nel porto siriano di Tartus.