NOTIZIE
CRONACA NERA

Femminicidio a Roma, Manuela Petrangeli uccisa dal suo ex: "Spero di averla presa bene", la telefonata choc

Dopo il femminicidio di Manuela Petrangeli a Roma, Gianluca Molinaro ha telefonato a un'amica per raccontare il fatto: cosa è stato scoperto

Pubblicato:

Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Sono dettagli inquietanti, quelli che emergono dalle indagini sul femminicidio di Manuela Petrangeli, la 50enne uccisa a Roma dall’ex fidanzato Gianluca Molinaro per il quale si sono aperte le porte del carcere di Regina Coeli. Dopo aver fulminato la ex compagna con due fucilate, infatti, Molinaro avrebbe telefonato a una sua amica per raccontarle dell’omicidio. La donna è stata uccisa mentre usciva dal lavoro, a colpi di fucile. Molinaro l’ha affiancata e ha esploso contro di lei due colpi, nonostante i disperati tentativi della donna di ripararsi dalla furia omicida.

La telefonata di Gianluca Molinaro a un’amica

“L’ho uccisa. Speriamo che l’ho presa bene. Il sangue schizzava dappertutto”, questo avrebbe detto Gianluca Molinaro a un’amica contattata telefonicamente dopo aver ucciso la ex compagna Manuela Petrangeli con due fucilate.

Ancora: “Ho sparato due botte”, avrebbe aggiunto Molinaro. Questi dettagli emergono dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip. Lo riporta Ansa.

Manuela Petrangeli è stata uccisa a Roma a pochi metri dal suo posto di lavoro. L’ex compagno Gianluca Molinario si trova in carcere dopo il femminicidio

Ansa aggiunge che probabilmente Molinaro si aspettava di incontrare Manuela Petrangeli insieme ad un altro uomo. È ciò che intuiscono gli inquirenti alla luce di un messaggio che l’uomo avrebbe inviato prima di uccidere la 50enne: “Oggi prendo due piccioni con una fava“.

Per completare il quadro investigativo, gli inquirenti stanno raccogliendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, il contenuto del cellulare dell’assassino e stanno ispezionando l’arma usata da Molinaro, un fucile a canne mozze di provenienza ancora ignota dal momento che il 52enne non sarebbe in possesso di un porto d’armi.

Il femminicidio di Manuela Petrangeli

Alle 13:40 del 4 luglio Manuela Petrangeli stava uscendo dal lavoro. La donna lavorava come fisioterapista nella casa di riposo Villa Sandra di Casetta Mattei, quartiere a sud ovest di Roma. LA 50enne aveva appena scritto al figlio: “Amore, mamma sta arrivando”. Il figlio era nato dalla relazione con Gianluca Molinaro, terminata da tre anni. I due si erano affidati a un legale per l’affidamento del figlio.

E proprio Gianluca Molinaro, in quel momento, è arrivato a bordo della sua auto e ha affiancato la donna nel parcheggio riservato ai dipendenti. Quindi ha estratto il fucile e dall’abitacolo ha esploso un primo colpo che ha raggiunto Manuela sul braccio.
La 50enne ha tentato invano di ripararsi dietro un’auto.

Subito dopo, Molinaro ha esploso un secondo colpo che ha raggiunto la ex compagna sul petto, quindi si è dato alla fuga. Le urla e gli spari hanno attirato il personale medico della casa di riposo, che è accorso in strada per tentare di rianimare Manuela. Il personale del 118, purtroppo, non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.

La testimonianza di una ex

Dopo il femminicidio, Repubblica ha raccolto la testimonianza di Debora Notari, ex fidanzata di Gianluca Molinaro. In passato la donna aveva denunciato il 52enne per maltrattamenti: “Mi picchiava e lo feci arrestare”.

A proposito del femminicidio di Manuela Petrangeli, ha detto: “Potevo esserci io lì'”.

Fonte foto: Facebook - Manu Manu / ANSA

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963