Femminicidio della fisioterapista a Roma, l'ex del killer Gianluca Molinaro: "Potevo essere io, mi picchiava"
L'ex di Gianluca Molinaro, il killer che oggi ha ucciso una fisioterapista a Roma, racconta la telefonata a lei indirizzata dopo il femminicidio
Un altro femminicidio. Una fisioterapista di 51 anni, Manuela Petrangeli, è stata uccisa giovedì 4 luglio 2024, a Roma. L’omicida, reo confesso, è Gianluca Molinaro con cui aveva avuto una relazione. Di lui e delle ore successive all’assassinio, ha parlato un’ex del killer, Debora Notari, rivelatasi fondamentale nel far costituire l’uomo.
- Il racconto dell’ex del killer Gianluca Molinaro
- La telefonata dopo il femminicidio: gli istanti dopo l’uccisione della fisioterapista
- Gianluca Molinaro e i rapporti complicati con la famiglia e la legge
- Femminicidio a Roma: la ricostruzione dei fatti
Il racconto dell’ex del killer Gianluca Molinaro
Sono parole che raccontano di istanti concitati e tremendi quelle di Debora Notari. Come Molinaro, anche lei è un’operatrice socio sanitaria: i due hanno avuto insieme una figlia nella loro ormai conclusa storia d’amore.
Dopo aver ucciso la fisioterapista con due colpi di fucile davanti alla clinica dove lavorava, il killer ha chiamato la propria ex, come rivela lei stessa a La Repubblica.
Le immagini dal luogo del delitto
La telefonata dopo il femminicidio: gli istanti dopo l’uccisione della fisioterapista
“Gianluca mi ha chiamato poco dopo le 14 e mi ha detto ‘le ho sparato’”. Così inizia il racconto della donna che, passo dopo passo, ha fatto luce sulla lunga opera di convincimento al telefono, mentre le tremavano le gambe, come ha rivelato, che lei stessa ha messo in atto per far costituire l’uomo alla stazione dei carabinieri di Casalotti.
“L’ho convinto io, voleva ammazzarsi. L’ho tenuto al telefono per tutto il tempo, fino a quando non è arrivato dai carabinieri. Ho attaccato solo quando mi ha passato un carabiniere e ho capito che ce l’avevo fatta”, continua.
Nello scambio telefonico, la donna ha capito presto che il suo ex compagno fosse ubriaco, in stato confusionale. ”Biascicava. Mi ha detto che aveva sparato, che l’aveva uccisa. Non capivo, non ci volevo credere”.
Gianluca Molinaro e i rapporti complicati con la famiglia e la legge
Al telefono, l’uomo ha spiegato di trovarsi a Selva Candida e di avere intenzione di uccidersi. “Sapevo che non lo avrebbe mai fatto, gli ho detto di andare dai carabinieri, che tutto si sarebbe risolto”. Con freddezza e lucidità, la sua ex compagna ha spinto così Molinaro a costituirsi con la promessa che lei e la figlia sarebbero poi andate a trovarlo.
Notari ammette di aver creduto in un primo momento che il motivo della chiamata fosse un banale litigio con la figlia. I rapporti tra i due genitori e tra il padre e la ragazza sono complicati. “Mia figlia non sa niente di tutto questo”, dice.
Il passato tra i due parla di una denuncia sporta da Debora Notari nei confronti di Gianluca Molinaro per maltrattamenti. “Mi picchiava e lo feci arrestare”, racconta. L’uomo era poi uscito dal carcere dopo un paio di mesi e dopo aver seguito un percorso di riabilitazione. Poi la follia e l’amara constatazione della donna che dice: “Potevo esserci io lì”.
Femminicidio a Roma: la ricostruzione dei fatti
I dettagli della triste vicenda sono diventati ben presto di dominio pubblico e rappresentano solo l’ennesimo caso di femminicidio.
Poco prima delle 14 di giovedì 4 luglio, in via degli Orseolo 36, zona Portuense di Roma, Molinaro ha raggiunto Petrangeli e l’ha uccisa a colpi di fucile. I due spari letali sarebbero stati esplosi dall’auto di piccola cilindrata guidata dell’ex compagno 53enne.
Manuela Petrangeli, fisioterapista, aveva 51 anni. Da quanto ricostruito, i due si erano lasciati da 3 anni e avevano avuto insieme un figlio.