Fango su facciata della Basilica di San Marco a Venezia, blitz Ultima Generazione: Brugnaro contro attivisti
Attivisti di Ultima Generazione hanno imbrattato con del fango la facciata della Basilica di San Marco a Venezia: contro di loro il sindaco Brugnaro
Alcuni attivisti di Ultima Generazione hanno imbrattato sia con del fango che con un misto di acqua e Nesquik la facciata della Basilica di San Marco a Venezia. Il liquido è stato sparato contro l’esterno della Basilica con degli estintori, in un’azione che gli autori hanno definito “un allarme anti-incendio”. Ma per il sindaco Brugnaro si tratta solo di “un gesto vergognoso”.
- Blitz di Ultima Generazione a Venezia
- Le parole del sindaco di Venezia
- Sangiuliano contro gli attivisti
Blitz di Ultima Generazione a Venezia
Con un nuovo blitz tornano in azione gli attivisti di Ultima Generazione. Nella mattinata di oggi – giovedì 7 dicembre – un gruppo di ambientalisti si è presentato in piazza San Marco, a Venezia, esponendo uno striscione con lo slogan “Fondo Riparazione”, inerente la richiesta di istituzione di un fondo permanente e preventivo di 20 miliardi per riparare ai danni delle catastrofi climatiche.
Alla protesta si è unita anche una bambina, figlia di una turista francese che si trovava in piazza San Marco e che spontaneamente si è aggregata agli attivisti davanti la Basilica, che nel frattempo spiegavano di essere lì perché “Venezia è una città che sta affondando. I nostri governi non hanno agito contro la crisi climatica. Oggi chi di voi è qui per fare le foto e vedere questa chiesa ha un privilegio. Siete gli ultimi che potranno vedere questa chiesa sopra il livello del mare”.
I membri di Ultima Generazione, prima del sit-in con lo striscione, avevano imbrattato la Basilica, come spiegato dalla stessa organizzazione, “spruzzando del Nesquik sulla facciata laterale destra della Basilica di San Marco, e versando del fango sulle colonne”, in un’azione di “disobbedienza civile” definita dagli stessi autori come “un allarme anti-incendio”.
Le parole del sindaco di Venezia
Gli ambientalisti, oltre allo striscione, hanno mostrato anche un cartello con le foto dei dodici cittadini rimasti in carcere per tre giorni dopo un blocco stradale a Fiumicino. In una nota diffusa da Ultima Generazione, l’associazione sottolinea che “le parole di Papa Francesco nei confronti dei Governi e delle élite del fossile non sono meno severe delle nostre, altrettanto lucida è la consapevolezza dello scenario di miseria e guerre che ci prospetta il futuro“.
“Siamo qui a Venezia non a caso, perché questa città tra meno di 20 anni sarà completamente sott’acqua – ha poi detto uno degli attivisti presenti – Noi amiamo Venezia, e non vogliamo che venga distrutta, come tutto il resto del mondo”.
Per il sindaco del capoluogo veneto però, Luigi Brugnaro, il blitz di Ultima Generazione è “un gesto gravissimo e vergognoso che condanniamo fermamente”. Per il primo cittadino “è legittimo esprimere il proprio dissenso, ma sempre rispettando la legge e il nostro patrimonio culturale e religioso. Sulla difesa dell’ambiente la nostra città opera con azioni concrete”.
Sangiuliano contro gli attivisti
Per il Presidente del Veneto, Luca Zaia, quanto avvenuto “non è la modalità giusta. Rispetto al massimo le proteste democratiche di tutti […] ma da qui ad imbrattare la Basilica di San Marco piuttosto che altri edifici direi decisamente no”, dato che le operazioni di pulizia si tradurranno “in un peggioramento del clima”.
Anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, si è espresso sull’ultimo blitz degli attivisti per l’ambiente, definendo l’azione “da condannare con fermezza”.
“Non può definirsi, come nelle intenzioni degli eco-vandali, un allarme antincendio, ma un gesto vile e inqualificabile quello posto in essere a Venezia. Uno sfregio a uno dei simboli più illustri del patrimonio culturale nazionale che va sanzionato con fermezza” ha detto il ministro, che ha voluto anche ricordare di come il Senato abbia approvato un ddl per punire “gli eco-vandali costringendoli a pagare di tasca propria il ripristino delle opere”.