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CRONACA NERA

Ex assessora Murgia arrestata in Sardegna nell'operazione antimafia: in manette il nipote di Graziano Mesina

Maxi operazione antimafia condotta dai carabinieri del Ros in tutta la Sardegna, ma anche a Milano e Torino, nei confronti di 31 indagati

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

C’è pure un’ex assessora regionale all’agricoltura, Gabriella Murgia, tra i 31 arrestati nella maxi operazione antimafia del Ros in Sardegna. In manette è finito anche Tonino Crissantu, nipote di Graziano Mesina, uno dei più noti esponenti del banditismo sardo del secondo dopoguerra.

L’operazione

L’operazione del Ros è scattata alle prime luci di mercoledì 27 settembre, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Cagliari.

I carabinieri del reparto speciale hanno condotto il blitz per fermare la macchina corruttiva inserita in un quadro di traffico di stupefacenti, con il supporto dei colleghi dei comandi provinciali di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari, Milano, Torino e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna.

Un’immagine del reparto Ros dei carabinieri in azione

Le accuse

I 31 indagati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione segreta, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione aggravata dal metodo mafioso, peculato e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso.

Uno dei nomi di maggiore peso nella lista degli indagati è quello di Tonino Crissantu, nipote del bandito Graziano Mesina, esponente di spicco dell”Anonima sequestri’ arrestato dai Ros nel 2021, la cui latitanza sarebbe stata favorita proprio da alcuni dei soggetti arrestati, che si sarebbero inoltre posti “in relazione di continuità” con i gruppi criminali nati in Sardegna negli anni ’60.

Dall’inchiesta emerge il quadro di una serie di attività portate avanti all’interno della pubblica amministrazione sarda dalla presunta associazione a delinquere di stampo mafioso. Al gruppo verrebbero contestate interferenze nei “procedimenti decisori” in particolare nei settori dell’agricoltura e della sanità, per “assicurarsi incarichi pubblici, favori o altri interessi ad associati, parenti di questi ultimi o persone gradite al gruppo”.

Secondo quanto ricostruito dai Ros, l’associazione oggetto di indagine avrebbe procurato anche voti in occasione di consultazioni elettorali, ma era soprattutto impegnata nel traffico di sostanze stupefacenti da commercializzare sul territorio nazionale, come dimostra il sequestro nel corso dell’operazione di 130 chili di marijuana.

C’è anche un primario molto noto tra gli arrestati, ossia Tommaso Gerolamo Cocco, responsabile della terapia del dolore all’ospedale Marino di Cagliari.

Chi è l’ex assessora Gabriella Murgia

Nel registro degli indagati risulta anche Gabriella Murgia attuale dipendente della Regione Sardegna all’Agenzia regionale per il lavoro.

Cinquantasei anni, originaria di Lanusei ma residente a Oristano, è stata eletta nella prima giunta dell’attuale presidente Christian Solinas ed è stata nominata assessore all’Agricoltura oltre che presidente della Commissione regionale per le pari opportunità.

L’altra maxi operazioni dei Ros in Calabria

Una delle ultime maxi operazioni antimafia dei Ros che hanno coinvolto la politica ha portato all’esecuzione di 43 custodie cautelari nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Catanzaro contro la ‘ndrangheta, che ha visto tra i 123 indagati anche l’ex presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio.

In quel caso la direzione distrettuale antimafia aveva contestato a vario titolo le accuse di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravata dalle finalità mafiose, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza.

Fonte foto: ANSA/Screenshot video Ros carabinieri

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