Evacuazione battaglione Azov da Azovstal, Toni Capuozzo: "Finisce la retorica, sono reduci scomodi"
Il giornalista Toni Capuozzo ha commentato l'evacuazione del battaglione Azov dalle acciaierie di Mariupol: "Accordo tra le parti, Onu non c'entra"
Dopo settimane di trattative è cominciata oggi, 16 maggio, l’evacuazione dei militari del battaglione Azov dalle acciaierie Azovstal di Mariupol. Intorno alle 20 Denis Prokopenko, comandante del reggimento Azov, ha annunciato la volontà di obbedire all’ordine del Comando supremo. Poco dopo i primi feriti gravi sono stati trasferiti nella repubblica indipendentista di Donetsk. Ospite di Quarta Repubblica, il giornalista Toni Capuozzo ha commentato in diretta quanto stava accadendo a Mariupol.
- Decine di pullman per l'evacuazione del battaglione Azov
- Capuozzo: "Zelensky non ama il battaglione Azov e loro non lo amano"
- Capuozzo: "Evacuazione battaglione Azov ha elementi di generosità"
- Le parole del comandante del battaglione Azov
Decine di pullman per l’evacuazione del battaglione Azov
Secondo quanto riportato dai media russi, sarebbero già 300 i militari portati via, a bordo di diversi autobus, dalle acciaierie Azovstal. L’agenzia Reuters parla decine di pullman con a bordo militari ucraini. Fonti ucraine, in tarda serata, hanno parlato di 264 militari evacuati.
Dunque, dopo quasi tre mesi di combattimenti, il battaglione Azov – composto in totale da 600 militari – ha lasciato le acciaierie di Mariupol, pesantemente bombardate dall’esercito russo. Un risultato raggiunto dopo settimane di estenuanti trattative.
Capuozzo: “Zelensky non ama il battaglione Azov e loro non lo amano”
Toni Capuozzo, ospite della trasmissione Quarta Repubblica condotta da Nicola Porro, ha commentato quanto stava accadendo.
“Il battaglione Azov non aveva cibo né armi ma avevano sempre i telefoni carichi per mandare messaggi a tutti – ha detto il giornalista – L’evacuazione mette fine alla retorica a cui abbiamo assistito in questi mesi, che ci porta a essere tifosi quando dovremmo scuotere la testa di fronte a quanto sta accadendo”.
Secondo Capuozzo, i militari del battaglione Azov “sono scomodi” perché “non amano Zelensky e non sono amati da lui”.
Capuozzo: “Evacuazione battaglione Azov ha elementi di generosità”
Capuozzo ha poi fatto notare come l’assenza di personale Onu o Croce Rossa significhi che l’accordo per l’evacuazione è stato raggiunto tra Russia e Ucraina.
“Un accordo che ha elementi di generosità – ha detto Capuozzo – perché non c’è stata la sfilata dei vinti. Quanto accaduto a in controtendenza con i desiderata della Nato e di Washington. In queste settimane siamo passati dalla volontà di aiutare Kiev a resistere a sostenere l’Ucraina nella riconquista dei territori persi otto anni fa”.
Le parole del comandante del battaglione Azov
Secondo le ultime stime, all’interno delle acciaierie Azovstal erano presenti 600 militari, molti dei quali feriti.
Nel suo ultimo videomessaggio dai sotterranei dello stabilimento, il comandante del reggimento Azov ha annunciato così la decisione: “I difensori di Mariupol hanno eseguito l’ordine. Nonostante tutte le difficoltà, hanno respinto le forze schiaccianti del nemico per 82 giorni e hanno permesso all’esercito ucraino di riorganizzarsi, addestrare più personale e ricevere armi dai Paesi partner. Nessuna arma funzionerà senza militari professionisti, il che li rende l’elemento più prezioso dell’esercito. Per salvare vite umane, l’intera guarnigione di Mariupol sta attuando la decisione (di evacuazione, ndr) approvata dal Comando supremo e spera nel sostegno del popolo ucraino”.