Eminem diventa nonno, l'annuncio 7 anni dopo la canzone contro "Nonno Trump, razzista e ignorante"
Eminem ha annunciato che diventerà nonno: la figlia, Hailie Jade, lo ha confermato su Instagram dopo il videoclip della canzone Temporary. Non è la prima volta che il rapper parla di "nonni" nei suoi pezzi
Marshall Bruce Mathers III, meglio noto come Eminem, diventerà nonno a 51 anni. La figlia Hailie Jade, 28enne, è incinta: lo ha rivelato lo stesso rapper nel videoclip di Temporary, il suo ultimo singolo.
Eminem diventa nonno
Nato a Saint Joseph, nel Missouri, il 17 ottobre 1972, Eminem era diventato padre il 25 dicembre 1995, a 23 anni.
La figlia, Hailie Jade Scott Mathers, è nata dalla relazione – tormentata – con Kimberly Anne Scott, da cui Eminem ha divorziato due volte (nel 2001 e nel 2006, dopo un secondo breve matrimonio con la stessa Scott).
A Hailie Jade, il rapper ha dedicato diverse canzoni:
- When I’m Gone
- Mockingbird
- Hailie’s Song
- My Dad’s Gone Crazy (dove lei canta con il padre)
E, infine, Temporary, che anticipa l’ultimo album: The Death of Slim Shady (Coup de Grâce).
La canzone è un messaggio di conforto per sua figlia dopo la morte del padre: “Ti sto guardando proprio ora, piccola, te lo prometto, ti proteggerò, il tuo angelo custode”, recita un passaggio del testo.
Nel video del singolo, pubblicato giovedì 3 ottobre ci sono riprese casalinghe risalenti al 1999, con le foto di padre e figlia oltre al filmato del matrimonio di Hailie avvenuto nel maggio scorso.
In un passaggio si vede la 28enne consegnare al rapper una maglia con la scritta Grandpa – ovvero nonno – stampata sul retro e con il numero 1.
Poi, la ragazza mostra delle foto dell’ecografia al padre che appare visibilmente sorpreso.
La figlia conferma la gravidanza
Hailie, sui social, ha confermato di essere incinta poche ore dopo il video, attraverso un post su Instagram.
La canzone contro “nonno Trump”
L’ultima volta che Eminem ha parlato di nonni in una canzone era il 10 ottobre 2017, praticamente 7 anni fa, quando Eminem – sull’allora Twitter – pubblicava The Storm, 4 minuti e 33 secondi di freestyle contro Donald Trump.
Un testo che anticipava il lancio dell’album, Revival, uscito di lì a poco, il 17 dicembre.
Tra le frasi più significative c’erano:
“Un kamikaze che con ogni probabilità causerà un olocausto nucleare”
“Il razzismo è la sola cosa in cui è davvero “fantastico”
“Questo nonno razzista di 94 e più anni”
“Trump è uno str****”
“Tutte queste orribili tragedie (riferendosi agli uragani che avevano devastato Porto Rico, Texas e Florida, ndr) e lui si annoia. Alle tempeste (in inglese storm come il titolo del pezzo, ndr) vere preferisce quelle di Twitter (riferendosi a una querelle che aveva coinvolto i Green Bay Packers, squadra di football americano, ndr)”
“Chi pagherà per i suoi sontuosi viaggi? Vuole abbassare le tasse, ma gira tra ville e resort”
“Fa le stesse identiche cose, e in misura ancora maggiore, per cui ha tormentato Hillary (Clinton, ndr)”
“Amiamo i nostri militari e amiamo il nostro Paese. Ma odiamo dannatamente Trump!”