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Ema Stokholma vittima di violenza insieme al fratello: "Mia madre mi portò su un ponte per farmi buttare"

La violenza della madre ha segnato l'infanzia di Ema Stokholma, che ha rivelato un fatto agghiacciante capitatole quando viveva in Francia

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

La conduttrice radiofonica Ema Stokholma, nome d’arte di Morwenn Moguerou, ha raccontato pubblicamente, ancora una volta, i traumi vissuti durante l’infanzia. Ospite della trasmissione La fisica dell’amore su Rai 2, condotta dal professore Vincenzo Schettini, Ema ha ripercorso i momenti più bui della sua vita, segnati dalle violenze fisiche e psicologiche inflitte dalla madre, Dominique.

Ema Stokholma e la violenza della madre

Mia madre era molto violenta, una persona con gravi problemi psicologici di cui nessuno si accorgeva. Vivevo in un film horror“, ha rivelato Ema Stokholma con voce ferma ma carica di emozione.

La conduttrice ha raccontato un episodio particolarmente scioccante: il giorno in cui sua madre la portò su un ponte, ordinandole di buttarsi giù.

Non so come ho trovato la forza di reagire, ma quel giorno è rimasto impresso nella mia memoria come il simbolo della disperazione che vivevo.

Cresciuta a Romans-sur-Isère, nel sud della Francia, insieme al fratello maggiore Gwendal, Ema ha vissuto anni di abusi nel silenzio generale.

La svolta a scuola

La madre, descritta come una figura abusante e instabile, non ricevette mai aiuti esterni, lasciando i due fratelli soli ad affrontare una realtà fatta di botte e umiliazioni.

La svolta nella vita di Ema arrivò grazie alla scuola, un luogo che lei stessa definisce salvifico.

La conduttrice radiofonica Ema Stokholma

Non ero nata cattiva, ma cercai di esserlo per difendermi. Per fortuna, la scuola mi ha salvato“, ha spiegato, evidenziando il ruolo dell’educazione nel suo percorso di riscatto.

Il libro “Per il mio bene”

Oggi Ema Stokholma ha deciso di affrontare il proprio passato per esorcizzare il dolore e dare voce a chi vive situazioni simili.

Il suo libro “Per il mio bene” rappresenta un manifesto contro la violenza domestica. Recentemente, ha fatto ritorno per la prima volta dopo 30 anni a Romans-sur-Isère, in Francia, un viaggio che ha definito “catartico“.

Con il fidanzato Angelo Madonia al suo fianco, ha visitato i luoghi che segnarono la sua infanzia, chiudendo simbolicamente un capitolo doloroso della sua vita.

Fonte foto: IPA

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