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Elezioni Usa, chi è in vantaggio tra Biden e Trump: la situazione

In bilico i risultati delle elezioni presidenziali negli Usa. La sfida tra Biden e Trump è ancora aperta

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il giorno delle elezioni negli Stati Uniti si chiude senza un vincitore: ci vorranno giorni perché si arrivi a un risultato finale nella sfida tra il presidente conservatore in carica, Donald Trump, e lo sfidante democratico Joe Biden. In diversi stati chiave, come riporta Ansa, lo spoglio si protrarrà per giorni soprattutto per contare i voti via posta che potrebbero essere decisivi.

I democratici mantengono il controllo della Camera e Joe Biden si sente “sulla strada per vincere queste elezioni”. Jen O’Malley Dillon, la manager della campagna elettorale del candidato dem, ha dichiarato: “Siamo fiduciosi sul fatto che Joe Biden sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti”.

Donald Trump, da parte sua, ha invece parlato di “una grande vittoria”.

Al momento, come riporta il Corriere della Sera, a Biden è assegnato il voto di 238 grandi elettori, a Trump 213. Per vincere, il candidato deve arrivare a 270. A livello di percentuale Biden è al 50,02%, Trump al 48,36%. Affluenza mai così alta da oltre un secolo, verso il 67%.

Alle urne del 2016, la candidata dem Hilary Clinton ricevette 227 voti da parte dei grandi elettori, perdendo la competizione contro il Tycoon.

Donald Trump denuncia brogli elettorali

Donald Trump ha fatto intendere che ci siano stati dei brogli elettorali, commentando il possibile recupero di Joe Biden in Michigan e Wisconsin. “La notte scorsa ero avanti, spesso saldamente, in molti stati chiave, in quasi tutti quelli governati e controllati dai democratici. Poi, ad uno ad uno, i vantaggi sono magicamente scomparsi, nel momento in cui sono state contate discariche di schede a sorpresa. Molto strano”.

Il presidente uscente, riporta l’Ansa, ha anche attaccato i sondaggisti: “Ancora una volta hanno completamente sbagliato“.

Secondo fonti vicine alla Casa Bianca, Donald Trump potrebbe ricorrere alla Corte Suprema per il riconteggio dei voti. “Difenderemo questo voto”, ha fatto sapere l’ufficio stampa dello sfidante Joe Biden.

Duello Biden-Trump: la situazione

Al momento il risultato delle elezioni dipende dai cosiddetti ‘battleground state‘, gli stati chiave: Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, North Carolina e Georgia. I primi tre furono decisivi nel 2016 per la vittoria di Trump. In tutti e tre il presidente americano veniva dato in vantaggio, ma stando agli ultimi dati della Cnn Joe Biden avrebbe recuperato in Wisconsin dove conduce ora per circa 11mila voti.

Anche in Michigan il candidato democratico ha sorpassato Trump: viene dato al 49,3% contro il 49,1% del presidente. I 26 grandi elettori dei due Stati sono cruciali per la vittoria finale. Trump è in vantaggio in Pennsylvania, Texas e Ohio.

Biden, che si è aggiudicato l’Arizona 24 anni dopo l’ultima vittoria dem, e al momento è in testa per numero di grandi elettori, deve innanzitutto assicurarsi la vittoria in Nevada per essere in vantaggio.

Dopodiché, sono diverse le combinazioni che potrebbero assicurare la vittoria di Biden: potrà puntare a raggiungere la quota dei 270 grandi elettori con la Pennsylvania, dove può sperare ancora nel voto postale, e uno qualunque degli altri Stati. Oppure potrebbe vincere anche senza la Pennsylvania, ma conquistando sia il Michigan che il Wisconsin.

Nel caso in cui Biden perdesse in Wisconsin, dovrebbe vincere allora in Georgia o in North Carolina, dove il margine di svantaggio appare più recuperabile, in particolare nel secondo Stato, sempre grazie al voto per posta.

Trump, pur avendo al momento meno grandi elettori dalla sua parte, potrebbe vincere assicurandosi l’Alaska e almeno quattro dei cinque Stati in bilico ancora in gioco. Dunque, dovrebbe assicurarsi quattro Stati tra Pennsylvania, Wisconsin, Michigan, North Carolina e Georgia.

Trump: “Una grande vittoria”

Trump, a qualche ora di inizio dallo spoglio, ha cantato già vittoria: “Rilascerò una dichiarazione questa notte. Una grande vittoria“. Poco prima aveva scritto: “Siamo avanti ma stanno cercando di rubarci le elezioni. Non lo consentiremo” e Twitter ha segnalato il suo post.

Biden: “Contare tutti i voti”

“Dobbiamo essere pazienti e aspettare che tutti i voti vengano contati”. Lo ha detto Joe Biden commentando l’andamento della nottata elettorale. “Non spetta a me o a Trump decidere chi ha vinto queste elezioni. Spetta a voi, spetta al popolo”, ha aggiunto.

Come funziona il sistema elettorale americano

Secondo la legge americana, il presidente non viene eletto direttamente dai cittadini ma da 538 “grandi elettori“, pari alla somma dei senatori (100) e dei deputati (435) che compongono il Congresso, a cui si aggiungono i tre rappresentanti del District of Columbia, dove si trova la capitale Washington.

I cittadini, attraverso il voto per il presidente, votano i grandi elettori di ogni Stato, i quali poi eleggono il presidente se riesce a ottenere almeno 270 voti. Secondo il sistema elettorale americano, quindi, non è detto che a vincere sia il candidato che ottiene più voti da parte dei cittadini.

Il ruolo chiave del voto per posta

In queste elezioni sarà determinante il voto postale, impiegato con modalità diverse in 34 dei 50 stati americani. Il coronavirus ha indotto molti americani a scegliere il voto per corrispondenza, rendendolo centrale in queste presidenziali.

Trump ha per mesi parlato di un sistema fraudolento e di possibili brogli con i voti per corrispondenza. Dimenticando però che alle presidenziali del 2016 che hanno sancito la sua vittoria quasi il 25% delle preferenze è stato espresso in questo modo.

I democratici si sono battuti per estendere il voto postale, i repubblicani per ridurlo. I primi infatti credono che un aumento dell’affluenza alle urne li avvantaggi, i repubblicani che li danneggi.

Quest’anno hanno votato per posta oltre 64 milioni di persone, un vero e proprio record. Secondo i dati dei 19 Stati che forniscono le informazioni sulla registrazione degli elettori, finora il 45,5% di chi ha votato in anticipo era democratico, il 30,4%  repubblicano.

Oltre ad essere determinante, il voto per corrispondenza aumenta l’incertezza di queste presidenziali, dato che i vari Stati hanno tempi e modalità per scrutinare i voti arrivati per posta.

Diversi stati hanno già iniziato il processo di conta e verifica dei voti postali, mentre altri aspettano alcuni giorni per accettare le schede in arrivo, purchè spedite prima del 3 novembre.

Tra questi anche diversi Stati considerati in bilico: il Texas accetterà le schede arrivate fino al 4 novembre, la Pennsylvania fino al 6 novembre, l’Iowa il 9 novembre, il Minnesota il 10 novembre, il North Carolina il 12 novembre e l’Ohio il 13 novembre.

È quindi molto probabile che bisognerà attendere giorni per capire chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti.

Fonte foto: ANSA
Elezioni Usa, la lunga sfida tra Trump e Biden

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