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Elezioni Emilia, la provocazione del leader delle Sardine

Mattia Santori non si è detto scoraggiato per l'esito del voto in Emilia Romagna

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

È il giorno del ritorno alle urne in Emilia Romagna dove oltre 3 milioni e mezzo di elettori saranno chiamati al voto per scegliere il nuovo presidente della Regione. Attesa per l’esito del voto che, stando agli ultimi sondaggi, vedrà un testa a testa serrato tra il governatore uscente Stefano Bonaccini e la candidata di centrodestra Lucia Borgonzoni.

Nel panorama del voto emiliano hanno avuto un ruolo fondamentale anche le Sardine, movimento nato per protestare pacificamente alle visite elettorali del leader della Lega Matteo Salvini. Mattia Santori, uno dei fondatori del movimento, ai microfoni de Il Fatto Quotidiano ha analizzato quella che sarà la corsa alla massima poltrona regionale.

Secondo il leader delle Sardine non si è capito “quanto in competizioni di questo tipo il Bonaccini di turno sia l’outsider. Ce ne siamo accorti stando dentro l’arena, e non fuori a guardare”.

“Noi non siamo in contrapposizione con altre forze politiche, siamo persone fuori da ogni schema politico: è per questo che arriviamo meglio. Le sardine sono nate quando la candidata del centrodestra Lucia Borgonzoni era già avanti di 6 punti nei sondaggi. Bonaccini è già un miracolo che se la giochi testa a testa” ha provocato Santori.

Per la giovane sardina, come in Umbria, anche in Emilia “c’è stato uno scollamento tra il reale e il virtuale veicolato da social e media. Non abbiamo perso una piazza contro Salvini, eppure era sempre davanti a noi sui media”.

L’Emilia-Romagna “è divisa in due. Da una parte, quelle persone che oggi andranno solo a mettere una X. Dall’altra, quanti, per ragioni di vita, di volontariato, di associazionismo, costruiscono giorno dopo giorno la comunità in cui vogliono vivere” ha proseguito.

Per Santori quella di oggi non è una sfida tra partiti, “ma tra due modi di vedere la società“. Il leader delle Sardine ha infatti sottolineato che non si sta votando un centrodestra liberale “perché i comunisti devono morire, si vota per la democrazia”.

Le Sardine non hanno fatto appello al voto disgiunto, “perché non è il nostro ruolo. Abbiamo detto due mesi fa: ‘Svegliatevi’. E poi non abbiamo mai mollato. Ma ora sta alla responsabilità di ciascuno“.

E precisa: “Non sono scoraggiato. Comunque vada il voto. Solo molto stanco, ma contento”.

Ora le Sardine, nella nuova fase, lavoreranno meno “all’arrembaggio delle piazze, e più per un’ identità. Candidarci per ora resta fantapolitica”.

Parlando della Lega, per Santori “una forza politica che vive sul, e del, web dura finché il sovranismo internazionale decide di foraggiarla. Quando il cavallo cambierà, e passeranno a tifare per la Meloni, Salvini verrà dimenticato”.

Fonte foto: Ansa
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