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Elena Cecchettin attacca Salvini: il messaggio della sorella di Giulia dopo il post su Filippo Turetta

La sorella di Giulia Cecchettin, Elena, attacca sui social Salvini dopo un post del ministro su Filippo Turetta

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Elena Cecchettin continua a sfogarsi sui social dopo la morte della sorella Giulia, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta e poi abbandonata in un canalone vicino il lago Barcis. Dopo aver ribadito che nessuno la farà mai tacere, la sorella della 22enne attacca il ministro Matteo Salvini dopo un post social del vicepremier.

Salvini e il post su Turetta

A far accendere nuovamente gli animi è stato il post su X di Matteo Salvini, che dopo l’arresto di Filippo Turetta ha scritto il proprio pensiero sui social.

Il vicepremier, nonché ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, ha infatti condiviso una foto di Turetta con la notizia dell’arresto, con un messaggio che ha provocato parecchie critiche: “Bene. Se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita“.

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Migliaia i commenti contrariati per le parole del ministro, con quel “se colpevole” che ha acceso gli animi.

L’attacco di Elena Cecchettin a Salvini

Non è passato inosservato a Elena Cecchettin, che tramite le stories del proprio profilo Instagram ha apertamente attaccato il ministro Salvini pubblicando una precedente stories dell’attivista  Carlotta Vagnoli: “Ministro dei Trasporti che dubita della colpevolezza di Turetta perché bianco, perché di buona famiglia“.

“Anche questa è violenza, violenza di Stato” scrive la sorella di Giulia sui social.

Le parole dell’attivista Vagnoli

Una stories, come detto, nata per condividere il pensiero della scrittrice a attivista Carlotta Vagnoli nel quale quest’ultima ricorda che la Lega “insieme a FdI, che però ha scelto l’astensione, a maggio ha votato contrariamente alla ratificazione della convenzione di Istanbul”.

“Così – conclude la scrittrice-, nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il femminicidio sia un omicidio di Stato“. In precedenza, pubblicando lo screen del post di Salvini su X, Vagnoli ha spiegato: “Quando dico che lo Stato è incapace nel tutelare le donne, intendo anche da morte. Qui il ministro dei trasporti che diventa improvvisamente garantista (dopotutto Turetta è bianco e di buona famiglia del nord). E poi lancia ipotesi di pene random”.

La replica di Salvini

Poche ore dopo lo stesso ministro Salvini ha chiarito la propria posizione, rispondendo indirettamente alle critiche mosse da Elena Cecchettin e Carlotta Vagnoli.

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“Per gli assassini carcere a vita, con lavoro obbligatorio. Per stupratori e pedofili – di qualunque nazionalità, colore della pelle e stato sociale – castrazione chimica e galera. Questo propone la Lega da sempre, speriamo ci sostengano e ci seguano finalmente anche altri” le parole su X di Salvini.

Salvini ha quindi ribadito: “Ovviamente, come prevede la Costituzione, dopo una condanna stabilita in Tribunale augurandoci tempi rapidi e nessun buonismo, anche se la colpevolezza di Filippo pare evidente a me e a tutti“.

Fonte foto: ANSA

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