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CRONACA ESTERA

Due F-35 italiani intercettano due caccia russi nello spazio aereo Nato in Polonia: cos’è successo

Due jet russi sono stati scortati fuori dallo spazio aereo Nato dagli aerei italiani in una operazione di “alfa scramble”

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Sui cieli della Polonia è andato in scena un incontro tra due F-35 dell’Aeronautica militare italiana e due caccia russi. L’episodio è avvenuto il 21 settembre quando gli aerei italiani, di stanza nella base di Malbork, si sono alzati in volo per un’operazione di “alfa scramble”, finalizzata appunto all’identificazione di aerei non identificati. Una missione che è stata portata a termine con successo.

Caccia russi in incognito sul Mar Baltico

I due aerei si sono poi rivelati due caccia decollati dalla Russia che avevano invaso lo spazio aereo Nato, quello della Polonia. I jet russi, allo scopo di non farsi intercettare, avevano spento i segnalatori di posizione (transponder) ed erano entrati in Polonia dal Mar Baltico.

Le tracce dei caccia russi, però, sono state rilevate dal sistema radar Nato, coordinato da Uedem (Germania). A quel punto è stato ordinato agli F-35 italiani di entrare in azione.

L’intervento dei jet italiani

L’incontro tra gli aerei italiani e quelli russi si è verificato all’altezza di 12mila metri. Dopo un faccia a faccia ad alta quota, i piloti dei due SU-30 russi hanno invertito la rotta e sono tornati indietro, abbandonando lo spazio aereo della Polonia, e quindi della Nato.

Dall’inizio della guerra in Ucraina, non è raro assistere a operazioni di “scramble” da parte degli aerei dell’Alleanza Atlantica visti i continui sconfinamenti dei caccia russi.

Questa volta l’operazione è stata portata a termine, con successo, da due jet dell’Aeronautica militare italiana che operano nella base polacca di Malbork, a sud est di Danzica.

Jet russi scortati a Kaliningrad

Dopo un breve inseguimento a circa mille chilometri orari i piloti italiani, attraverso messaggi radio e segnalazioni ottiche, hanno comunicato ai russi la necessità di invertire la rotta.

Dopo pochi minuti, i due SU-30 sono rientrati nella base di Kaliningrad, exclave russa sul Mar Baltico, scortati dai caccia italiani. “L’incontro è avvenuto in maniera professionale”, ha sottolineato il comando Nato dopo l’operazione del 21 settembre.

I voli in incognito dell’aviazione russa rappresentano un pericolo anche per le rotte commerciali che sorvolano la zona. In un’occasione era stato sfiorato l’incidente perché i jet russi erano entrati senza preavviso in una zona in cui era in corso un’esercitazione della flotta Nato.

Fonte foto: ANSA

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