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Due cugine di 13 anni violentate in un capannone da sei adolescenti al Parco Verde di Caivano vicino Napoli

I ragazzi coinvolti avrebbero tutti la stessa età delle vittime ad eccezione di un 19enne che è stato condotto nel carcere di Poggioreale

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Giuseppe Pastore

GIORNALISTA

Giornalista professionista, si occupa di attualità e politica parlamentare seguendo i lavori di Camera e Senato. Laureato in Giurisprudenza, muove i primi passi nel giornalismo scrivendo di cronaca e politica in Puglia per poi collaborare con alcune testate nazionali.

Violentate dopo essere state portate con l’inganno in un capannone abbandonato. È l’ennesima storia di violenza che, questa volta, arriva dal Parco verde di Caivano, in provincia di Napoli. Lì, a inizio luglio, due cuginette di appena 13 anni sarebbero state violentate da un gruppo di coetanei. Tra questi, l’unico maggiorenne avrebbe 19 anni e sarebbe già stato identificato e fermato dagli inquirenti. Adesso, il 19enne si troverebbe nel carcere di Poggioreale.

Lo stupro commesso da un branco di sei adolescenti

Mentre l’opinione pubblica fa ancora i conti con lo stupro di gruppo di Palermo, un nuovo caso di violenza piomba tra le pagine della cronaca nazionale.

È il quotidiano ‘Il Mattino‘ a ricostruire la vicenda attraverso l’aiuto degli avvocati delle famiglie delle vittime che, a inizio agosto, hanno denunciato lo stupro ai danni di due cugine di 13 anni.

La violenza sarebbe stata commessa nella prima settimana di luglio da parte di un gruppo di adolescenti. “Erano almeno sei, forse di più dal racconto delle vittime”, ha detto al giornale l’avvocato Angelo Pisani.

Attirate con l’inganno in un capannone abbandonato

Lo stupro di gruppo sarebbe avvenuto nel Parco verde di Caivano. Erano circa le 19 di una sera di luglio, quando le due cuginette sarebbero state attirate con l’inganno all’interno di un capannone abbandonato.

Caivano, il comune in provincia di Napoli dove si sarebbe consumato lo stupro di gruppo ai danni delle due cugine

“Le hanno convinte a seguirli con la scusa che lì avrebbero potuto giocare senza essere disturbati”, ha raccontato a ‘Il Mattino‘ l’avvocato Pisani. Quello che sarebbe successo, però, certamente non sarebbe stato un gioco.

Tra i ragazzi coinvolti, l’unico maggiorenne avrebbe 19 anni. Dopo la denuncia depositata dalle famiglie delle ragazzine, è stato identificato e condotto nel carcere di Poggioreale.

Intanto, proseguono le indagini anche attraverso l’analisi dei cellulari che la Procura avrebbe già sequestrato.

Le ragazze non avrebbero parlato: “Avevano paura della banda”

La denuncia delle famiglie, spiega il quotidiano ‘Il Mattino‘, è avvenuta dopo che il fratello di una delle 13enni ha scoperto quanto subito dalla sorella e dalla cugina.

Da lì, le ragazze avrebbero parlato con gli assistenti sociali liberandosi di un peso che avrebbero tenuto nascosto perché “probabilmente temevano la reazione della banda“, ha spiegato l’avvocato Pisani.

A confermare gli abusi, alcune visite mediche a cui le due 13enni sono state sottoposte.

Adesso, il Tribunale per i minorenni ha disposto per le due ragazze l’allontanamento dal Parco Verde di Caivano e la collocazione in una casa famiglia.

Fonte foto: istockphoto

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