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Dubbi del Codacons sulla collaborazione fra Chiara Ferragni e Oreo: ennesimo esposto dell'associazione

Il Codacons vuole vederci chiaro sulla partnership Ferragni-Oreo: l'associazione ha presentato esposti e istanze di accesso ai dati

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il Codacons nuovamente contro Chiara Ferragni: l’associazione dei consumatori ha presentato un esposto all’Antitrust e alla magistratura per l’operazione di beneficenza Oreo che tre anni fa ha visto coinvolta l’influencer.

Chiara Ferragni e Oreo, esposto del Codacons

Oltre agli esposti, il Codacons ha presentato una istanza di accesso all’azienda dolciaria con lo scopo di ottenere tutti i dati circa la partnership stretta con Chiara Ferragni. L’associazione, contestualmente, ha inviato un’istanza anche al Governo.

L’obiettivo del Codacons è quello di avere un quadro chiaro circa i proventi delle vendite, l’ammontare delle somme date in beneficenza, i soggetti destinatari dell’iniziativa, le modalità di assegnazione delle donazioni e i controlli volti a verificare il reale utilizzo dei fondi raccolti.

“Nel 2020 la Ferragni ha pubblicizzato attraverso Instagram la creazione di una capsule collection (cioè di una collezione formata da pochi capi coordinati) realizzata in collaborazione con l’azienda Oreo, denominata ‘Capsule collection limited edition Chiara Ferragni by Oreo’”, ha spiegato il Codacons.

“In tali messaggi rivolti al pubblico si affermava che il 100% del ricavato delle vendite di tali abiti sarebbe andato in beneficenza per iniziative contro il coronavirus”.

“Tuttavia – ha aggiunto l’associazione guidata da Carlo Rienzi – l’azienda Oreo risulterebbe legata alla Ferragni da rapporti di tipo commerciale, come attesterebbero diversi contenuti pubblicati su Instagram dalla stessa influencer dove si sponsorizzano prodotti Oreo attraverso l’apposita dicitura ‘Adv’“.

Tutti i guai di Chiara Ferragni

L’esposto del Codacons sulla partnership Ferragni-Oreo è solo l’ultima tegola che cade sul capo dell’imprenditrice digitale.

Tutto è iniziato a fine 2023 con il caso del pandoro Balocco Pink Christmas, quando l’Antitrust comminò una multa di circa 1 milione di euro a due aziende riconducibili a Chiara Ferragni. Per Balocco la multa fu di circa 400mila euro.

Il caso è poi finito in procura: Chiara Ferragni e Alessandra Balocco sono state indagate per truffa aggravata. Ma non solo: il Codacons ha avanzato una class action per fare in modo che i clienti possano ottenere un risarcimento.

Ma, come è noto, ci sono molti altri motivi di preoccupazione per l’influencer: il brand Safilo le ha voltato le spalle, così come Coca Cola, solo per citare alcune aziende.

Nel frattempo sono in corso accertamenti anche sull‘uovo di Pasqua brandizzato Ferragni.

E l’associazione benefica alla quale la Ferragni aveva promesso i proventi della bambola Trudi sostiene di non avere ricevuto nulla.

Fonte foto: ANSA

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