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POLITICA ESTERA

Donald Tusk e la previsione della guerra in Europa, la frase che spaventa tutti: "Nessuno sarà più al sicuro"

Donald Tusk lancia l'allarme su una guerra in Europa: "È l'era prebellica, non sto esagerando. Sta diventando ogni giorno sempre più evidente"

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Roberto Vivaldelli

GIORNALISTA

Giornalista professionista esperto di relazioni internazionali e geopolitica, scrive anche di attualità, cultura ed economia. Collaboratore di diverse testate nazionali, ha scritto due libri e curato la pubblicazione in italiano di un saggio del politologo statunitense John J. Mearhseimer.

Per Donald Tusk la guerra in Europa è alle porte e occorre prepararsi al conflitto con Mosca. Secondo il premier polacco l’Europa non è ancora pronta per affrontare una guerra e si deve invece preparare a quest’eventualità rafforzando la sua difesa.

La previsione del premier polacco

Intervistato dal quotidiano La Repubblica, Donald Tusk  sottolinea di non voler “spaventare nessuno” ma la “guerra non è più un concetto del passato. È reale, è già iniziata più di due anni fa. La cosa più preoccupante è che ogni scenario è possibile”.

Secondo il premier polacco, “per la prima volta dal 1945 che ci troviamo in una situazione del genere”. La Polonia ha – anche per ragioni storiche – un pessimo rapporto con Mosca ed è in prima linea nel sostegno all’Ucraina. Inoltre, ha da tempo raggiunto l’obiettivo del 2% del Pil per la Difesa che gli alleati della Nato si sono prefissati. Non solo, i dati del Corriere della Sera, la Polonia, con il 3,9% del Pil investito nella Difesa, è il Paese dell’Alleanza Atlantica che ha più investito in questo ambito.

“So che sembra devastante, soprattutto per i più giovani, ma dobbiamo abituarci mentalmente all’arrivo di una nuova era. È l’era prebellica. Non sto esagerando. Sta diventando ogni giorno più evidente” afferma Tusk.

Le parole di Donald Tusk sulla guerra

Secondo Tusk, il destino dell’Ucraina è nelle mani delle nazioni europee. “Abbandoniamo i se. Il nostro obiettivo principale deve essere quello di proteggere l’Ucraina dall’invasione russa e di tutelare la sua indipendenza e integrità”.

Il destino dell’Ucraina, sottolinea il premier polacco, “è soprattutto nelle nostre mani. Non mi riferisco alla sola Polonia o all’Ue, ma all’intero Occidente“.

A sinistra, il premier ucraino Denys Shmyhal; a destra quello polacco, Donald Tsk

Le frizioni sull’accordo di libero scambio con Kiev

Tusk commenta anche le manifestazioni dei contadini polacchi e dei camionisti che protestano al confine con l’Ucraina. “Probabilmente sono il politico più filo ucraino d’Europa – osserva – ma mi devo prendere cura dei miei cittadini”.

I polacchi, spiega, “stanno pagando un prezzo elevato. Vogliamo aiutare l’Ucraina il più possibile. Ma all’ultimo Consiglio europeo ho sostenuto che l’idea del libero scambio con l’Ucraina deve essere ripensata”.

Dal mese di febbraio, infatti, gli agricoltori polacchi bloccano i valichi di frontiera con l’Ucraina per protestare contro quella che, a loro dire, è una concorrenza sleale da parte delle merci provenienti dall’Ucraina.

L’Ucraina, ricorda Al Jazeera, ha visto il suo settore agricolo paralizzato dall’invasione russa del 2022. Molte delle sue principali rotte di esportazione attraverso il Mar Nero sono state bloccate e i suoi terreni agricoli resi inutilizzabili dalla guerra.

Nel tentativo di sostenere Kiev dal punto di vista economico, nel 2022 l’Ue ha eliminato le tariffe sulle merci ucraine che transitano su strada nel blocco dei 27 Paesi. Questa misura è però contestata da Varsavia, in particolare da camionisti e agricoltori.

L’Europa e le elezioni americane

Per quanto concerne invece le elezioni americane, al di là di una possibile vittoria di Donald Trump o Joe Biden, secondo Tusk l’Europa deve rafforzarsi. “L’Europa che deve fare di più sulla difesa. Non per raggiungere l’autonomia militare nei confronti degli Usa o per creare strutture parallele alla Nato, ma per sfruttare meglio il nostro potenziale, le nostre capacità e la nostra forza”.

Francamente, “anche se Trump dovesse vincere, l’Europa dovrà comunque essere più attiva nel promuovere i legami transatlantici, perché sono l’unico modo responsabile per difendersi dalla Russia e da altre autocrazie”.

Fonte foto: ANSA

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